M5S si divide sull'applicazione del decreto sicurezza dopo le forti polemiche sollevate da alcuni sindaci. Ma Luigi Di Maio subito interviene per ricordare e ribadire qual è la linea del Movimento. Matteo Mantero, parlamentare vicino al presidente della Camera, Roberto Fico, lancia un vero e proprio affondo via Facebook nei confronti del provvedimento fortemente voluto dalla Lega: ''Ecco quello che si ottiene emanando un decreto incostituzionale e stupido, a solo scopo propagandistico, che auspicabilmente sarà smontato dalla Consulta: creare illegalità dove non c’era, ridurre l’integrazione peggiorando le condizioni di vita di italiani e stranieri, far fare bella figura ai sindaci del Pd che hanno contribuito a creare il falso problema dell’immigrazione e ora passano per i paladini dell’integrazione. Filotto insomma...". "La prossima volta - avverte Mantero nel post - proviamo ad ascoltare i nostri sindaci, come quelli di Roma e Torino ad esempio, che avevano esposto in maniera chiara e non strumentale come stanno facendo Orlando & C. le problematiche che avrebbe causato questo decreto".
Ma il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, da Alleghe avverte: "Se c'è qualche membro della maggioranza a disagio" sul decreto sicurezza "si deve ricordare che fa parte di una maggioranza che quel decreto lo ha votato, di un governo che lo sta applicando, che lo sosteniamo e che chi prende parte in questo momento a questa boutade prende parte a una boutade politica per far sentire un po' di sinistra chi con la sinistra non ha più nulla a che fare". Di Maio si rivolge anche ai sindaci "che dicono 'apriamo i porti'". "Non hanno nessuna autorità per legge di aprire o chiudere un porto - sottolinea il vicepremier - Questo dimostra che tutte queste dichiarazioni fanno parte di una grande occasione per fare un po' di campagna elettorale e chiedere un po' di voti".
Poi, a chi gli chiede se Matteo Salvini fosse contrario all'incontro con l'Anci su cui si è detto disponibile il premier Giuseppe Conte, Di Maio replica di non avere notizie "che alcun componente governo si stia opponendo a incontro". "Conte incontrerà l'Anci che tiene dentro comuni che sono a favore del dl sicurezza, tra cui i sindaci M5S, e anche alcuni sindaci, che sono quelli che state contando in questi giorni, che non vogliono applicare il dl sicurezza. L'Anci - sottolinea - rappresenta una stragrande maggioranza di sindaci che sono a favore del decreto".
Matteo Salvini torna sulle polemiche e dice che "molti sindaci non hanno letto il decreto sicurezza". "C'è qualche sindaco incapace che si inventa polemiche che non esistono, si preoccupano di presunti diritti di finti profughi. Io faccio l'interesse di italiani e profughi veri" scandisce parlando in piazza a Chieti. E a chi gli chiede se ci sono dissidi con il premier Conte, dopo lo scontro con i sindaci che si sono schierati contro il decreto sicurezza, il vicepremier risponde: "Conte? Vado d'amore e d'accordo con lui".
Intanto a Palermo centinaia di persone hanno partecipato al presidio contro il dl sicurezza davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Presenti rappresentanti di associazioni, come Libera e ARCI, di sindacati, di Legambiente. C'era anche il segretario regionale del Pd Davide Faraone con alcuni esponenti del partito, ma senza bandiere di partito. "Lo abbiamo deciso per rispetto di chi ha voluto organizzare questo sit in", ha spiegato Faraone. Il sindaco Leoluca Orlando, che è andato a salutare i cittadini, è stato accolto al grido di "Luca, Luca".