Il decreto rilancio oggi in Consiglio dei ministri. Per migranti permesso solo con contratto regolare nel 2019. Niente scudo per caporali. Lamorgese: "Cercare equilibrio tra mercato e sicurezza lavoratori". Crimi: "Accordo soddisfacente" D'Incà: "Non è sanatoria". Sibilia: "Nessun favore a criminali"
Approdea in Cdm il decreto rilancio, che contiene le misure più importanti per far fronte alla crisi economica per il coronavirus. L'accordo politico sulle misure è stato raggiunto nella tarda serata di ieri, assicurano fonti di Palazzo Chigi. Il Cdm è iniziato attorno alle 18.30.
Pene raddoppiate per chi sfrutta lavoro nero, ecco cosa prevede l'accordo
L'intesa politica sulle misure comprende anche l'accordo sulla regolarizzazione dei cosiddetti lavoratori 'invisibili', al centro di un lungo braccio di ferro all'interno del governo. A quanto apprende l'Adnkronos, per ottenere un permesso temporaneo si deve presentare un regolare contratto di lavoro stipulato nel 2019. Nell'intesa rientrano anche colf e badanti, e la durata dei permessi -come chiesto da Iv- sarà di sei mesi. Il M5S inizialmente chiedeva permessi di un mese e per i soli braccianti, ma nell'intesa ha ottenuto che i permessi venissero concessi ai soli lavoratori che possano presentare un regolare contratto di lavoro stipulato nel 2019. Restringendo così la platea ed evitando la sospensione o l'estinzione per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione, sfruttamento e caporalato.