Il leader M5s: "6-7 euro al mese ai redditi bassi sono un'elemosina. Nostre risposte, vere e forti, respinte al mittente ma il mittente sono gli italiani che non ce la fanno"
"Offrire 6-7 euro al mese in più ai lavoratori a basso reddito non è proprio la 'risposta pronta ai problemi che si presentano' di cui ieri ha parlato Draghi con riferimento alla sua 'agenda'. Oggi Bombardieri della Uil, studi e simulazioni alla mano, parla di una 'elemosina'". Lo scrive su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.
"D’altro canto il ministero dell’Economia non è ancora riuscito a incassare la sacrosanta tassa sugli extraprofitti dei colossi energetici: all'appello mancano 9 miliardi che sarebbero utilissimi a famiglie e imprese. Ovviamente - aggiunge - il Movimento 5 Stelle ieri ha appoggiato il Decreto aiuti bis per tamponare i rincari, gli aumenti della benzina. In Parlamento faremo tutto il possibile per migliorare le cose. È però evidente a tutti, oggi forse ancora di più, quello che ripetiamo da mesi: questi interventi sono necessari ma del tutto insufficienti".
"Noi le risposte pronte, vere e forti - ricorda Conte - le abbiamo indicate al governo Draghi. L'ultima volta con i nostri 9 punti, respinti però al mittente. Il mittente, tuttavia, non si chiama né Giuseppe Conte né M5S. Sono gli italiani che non ce la fanno più", conclude l'ex premier.