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Voto su Diciotti, Rousseau in tilt

Grillo: "Piena fiducia in Di Maio"

(Fotogramma)
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18 febbraio 2019 | 10.30
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Rousseau down. Troppe le persone connesse sulla piattaforma grillina, dove gli iscritti 5 Stelle sono stati chiamati a esprimersi sull'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per il caso Diciotti. Il boom di accessi al sito ha costretto i vertici del Movimento a posticipare di un'ora la votazione. Sul blog delle Stelle è ancora riportato l'orario 11-20, ma entrando su Rousseau si legge che la votazione è attiva dalle 11 alle 21:30 mentre dalle 21 si svolge l'assemblea congiunta di deputati e senatori pentastellati, in programma nell'Auletta dei gruppi di Montecitorio alla presenza dei ministri M5S.

Cambiata la formula utilizzata per lasciare agli iscritti 5S la decisione sul voto: la sostanza del quesito, che era stata oggetto di polemiche e precisazioni, resta invariata con il sì per negare l’autorizzazione a procedere e il no, che al contrario, apre la strada al processo per il responsabile del Viminale. Nel quesito tuttavia, rispetto alla formula utilizzata in precedenza, è stato aggiunto l'inciso “è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato” in caso di risposta affermativa e “non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato” in caso di risposta negativa. La modifica, a quanto si apprende, è stata apportata in seguito alle frizioni che hanno accompagnato il post in cui veniva annunciato il voto. La nuova formula sembrerebbe finalizzata a rendere più chiaro il quesito.

SALVINI
- "Gli italiani sanno che ho agito per il loro bene e per la loro sicurezza" ribadisce Salvini su Facebook. "Anche gli ultimi dati mi dicono che ne è valsa la pena - aggiunge - da inizio anno 215 sbarchi contro i 4.856 del 2018, meno 96% (al 17 febbraio). E i rimpatri sono 795, quasi quattro volte gli sbarcati". Poi, da Ozieri (Sassari), sul quesito che è stato cambiato, osserva: "La gente sa leggere e decidere. Che votino con coscienza, sia i militanti che i senatori, io sono tranquillo di aver agito nel solco della Costituzione". "Io - conclude - vado avanti come un treno e non mollo di un millimetro, se pensano di spaventarci con qualche processo...".

GIORGETTI - Sull’autorizzazione a procedere per Salvini il governo non rischia, dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, a Milano. "Come ha detto Salvini, il governo va avanti per fare le cose fatte bene, non è questo che ci preoccupa".

DI MAIO - Il ministro del Lavoro da parte sua assicura: "Io da capo politico del Movimento sosterrò il risultato che verrà fuori dal quesito". Intanto "le persone voteranno come sempre - rileva - e decideranno gli iscritti che sono i grandi elettori del Movimento, lo conoscono da una vita, lo portano avanti sul territorio e sono perfettamente in grado di insegnare tante cose a me e di comprendere quel quesito e votare con coscienza".

CONTE - Ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte "smentisce di aver espresso, anche solo in modo informale una posizione o un commento in ordine alla consultazione in corso sulla piattaforma Rousseau. Quel che aveva da dire lo ha già dichiarato ufficialmente nel documento che è stato inviato al ministro Salvini e allegato agli atti che sono all'attenzione della competente Giunta del Senato. In particolare - viene puntualizzato all'AdnKronos - il presidente non intende in alcun modo influenzare le espressioni di voto degli iscritti, né tantomeno intende interferire nelle autonome valutazioni che spettano ai senatori".

GRILLO - E Beppe Grillo interviene sull'ironia con cui ha commentato il quesito per gli iscritti: "Da me solo una battuta, montata ad arte contro il M5S - scandisce -. Piena fiducia nel capo politico Luigi Di Maio".

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