I dubbi di Nugnes, l'ironia di Grillo. Dal Movimento il chiarimento sul quesito
Sarà aperto domani, dalle 10 alle 19, sulla piattaforma Rousseau, il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Salvini sul caso Diciotti. I militanti del M5S sono chiamati a rispondere con un 'Sì', se si vuole negare l'autorizzazione a procedere o con un 'No' se si vuole, al contrario, che il ministro dell'Interno venga processato per la decisione di aver trattenuto a bordo un gruppo di migranti della nave Diciotti, nell'agosto del 2018).
Nell'annunciare i termini e il regolamento del 'referendum', il Blog delle Stelle ha riassunto le tappe della vicenda della nave Diciotti, ricordando che "martedì 19 febbraio, la Giunta per le autorizzazioni sarà chiamata a decidere se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso 'per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo'".
Come funziona il voto online M5S
I militanti, in particolare, dovranno rispondere alla seguente domanda: "Il ministro Matteo Salvini ha agito o no nel pubblico interesse, impedendo lo sbarco dei migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti?" Chi ritiene che il titolare del Viminale abbia agito nell'interesse dello Stato, dovrà votare sì, opponendosi al processo; chi giudica invece che la decisione di Salvini non abbia tutelato il pubblico interesse, dovrà mettere la croce sul no e negare l'autorizzazione.
M5S TRA DUBBI E CONFERME - Solleva qualche dubbio sulla particolarità del regolamento del voto on line la senatrice Paola Nugnes, che nelle ultime settimane ha più volte marcato le distanze dalla linea maggioritaria del M5S: "Dobbiamo votare No per sostenere il Sì?" si chiede.
"Con la piattaforma Rousseau - commenta invece il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli - abbiamo fatto vedere a tutti, nel corso di questi anni, cosa vuol dire essere un 'cittadino attivo'. Grazie alla tecnologia della rete abbiamo permesso agli attivisti di essere coinvolti, di partecipare, di decidere in quelle decisioni che prima erano esclusivamente della politica. Rousseau è la nostra stella polare, la vera differenza tra noi e tutti gli altri. Per questo rigettiamo al mittente le accuse che stanno arrivando e che riguardano la votazione di domani. Anche su un caso delicato come quello della Diciotti, crediamo sia giusto chiedere agli iscritti se il Ministro dell’Interno e il Governo abbiano agito o meno nel perseguimento di un preminente interesse pubblico".
"Questo non è sinonimo di debolezza come leggo su qualche agenzia. Questa è la democrazia partecipata che tutti noi del Movimento abbiamo sempre voluto e auspicato. Chiediamoci al contrario: quale partito avrebbe lasciato questa importante decisione ai propri iscritti?", conclude Patuanelli.
Il marito di Raggi: "Domanda mal posta"
"SUL VOTO NESSUN ALLARMISMO" - "Nessun allarmismo. La questione è semplice. La risposta chiesta agli iscritti a Rousseau per il voto di domani è uguale a quella che sarà chiesta martedì ai senatori della Giunta. Cioè se in quel caso si sia agito o meno 'per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo'". E' quanto si legge sul 'Blog delle stelle' che in serata dedica un post al "quesito del voto sulla Diciotti".
"I senatori martedì in giunta dovranno votare sì per dire che c’è stato quell’interesse e negare l’autorizzazione a procedere e no per dire che non c’è stato e concedere l’autorizzazione a procedere, esattamente come sarà per gli iscritti del MoVimento 5 Stelle che parteciperanno al voto su Rousseau. Proprio questa complessa articolazione dimostra che non stiamo parlando dell’immunità di un politico. È giusto prendere le decisioni importanti con cittadini informati e che sappiano anche prendere coscienza della complessità del tema".
"Per questo - viene precisato - è stato deciso di fare una votazione online. E per questo si è deciso di porre nel quesito il reale oggetto della questione, che coinvolge anche le decisioni politiche del presidente Conte, del vice presidente Di Maio e del ministro Toninelli. Non si tratta di decidere se 'mandare a processo il ministro dell’Interno' ma di valutare se la decisione di trattenere i migranti qualche giorno a bordo della nave Diciotti è stata presa sulla base di un interesse dello Stato o no".
OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - "Affidare a un voto online la decisione sul caso Diciotti-Salvini, che la Costituzione assegna al Senato, è un'assurdità - afferma Lucio Malan, vice capogruppo vicario dei senatori di Forza Italia -. Ma almeno spero che la maggior parte di chi voterà sappia di cosa si tratta". Per il dem Andrea Marcucci "il M5S salva Salvini dai giudici. Una consultazione finta su Rousseau archivia anni di battaglia contro immunità parlamentare. Come si cambia per non morire" scrive su Twitter il presidente dei senatori Pd. Non ha dubbi il deputato di Leu, Roberto Speranza: ''così facendo i 5 stelle perderanno tutta la loro credibilità''.
"Salvini che invita i senatori cinque stelle a votare secondo coscienza si dimostra addirittura migliore del partito di Di Maio, o forse è l'ennesimo sfregio alle chiacchiere grilline: lo prenderanno sul serio e diranno sì al processo, come chiede la magistratura, o voteranno secondo quanto deciderà Casaleggio con la piattaforma taroccata di Rousseau, già sanzionata dal Garante della Privacy per assenza di garanzie sulle votazioni online?". E' quanto scrive su Facebook il deputato Pd Michele Anzaldi.
IRONIA GRILLO - "Se voti Si vuol dire No Se voti No vuol dire Si. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste". Bebbe Grillo commenta così, con una battuta su Facebook, il meccanismo del voto on line di domani