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Il viaggio

Di Battista reporter per Travaglio

(Fotogramma)
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26 marzo 2018 | 11.37
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"Potevo avere degli incarichi importanti in questa legislatura. Ma quando senti il richiamo, è più forte di te...". Alessandro Di Battista annuncia la 'fuga' di famiglia negli Usa con il sorriso sulle labbra e un pizzico di nostalgia per il Parlamento. Un viaggio della durata di sei mesi a partire dal 1° giugno, dove 'Diba' e signora - in compagnia del piccolissimo Andrea - lavoreranno come reporter per il Fatto Quotidiano e come documentaristi per la web tv del quotidiano Loft.

Ispirato dall'incontro avvenuto ormai più di cinque anni fa con una famiglia di viaggiatori danesi in America Latina - "vidi la serenità di questa famiglia, della bimba di pochi mesi sempre insieme ai genitori e mi venne in mente questo sogno, pensai che prima o poi lo avrei fatto con la mia" -, Di Battista ora avrà l'opportunità fino a dicembre di girare "un po' le strade d'America, scrivere dei reportage su varie tematiche dalla periferia del mondo, girare la California, entrare in Messico, raccogliere delle idee, delle proposte" e raccontare ai propri lettori e spettatori, anche attraverso i social, "tutto di questo viaggio, le problematiche sociali, le idee innovative, come gli esseri umani si organizzano per risolvere un problema al di là dell'Atlantico, come sta cambiando la frontiera ad esempio".

"Sto andando a fare quello che ho sempre sognato - assicura uno dei volti più amati del Movimento, parlando con i suoi sostenitori nel video pubblicato su Facebook -, indagare dei fenomeni e poterli scrivere". Ma, durante il lungo tragitto, sarà anche tempo di importanti anniversari: "Io farò anche 40 anni, Andrea festeggerà il suo primo compleanno probabilmente in Guatemala, dove io ho lavorato". Il piccolo Andrea, che Diba sogna di far diventare "un bimbo itinerante" e che, ammette, "è stato costretto alla scelta che abbiamo fatto io e la mia compagna".

Ma, sottolinea parlando con i suoi sostenitori, "non è mica stata una scelta facile, a me dispiace non essere lì dentro in questa legislatura. E' stata una scelta sofferta perché quando si combatte così tanto e ci si impegna così tanto, poi ti dispiace di non esserci in prima linea come prima. Tuttavia ho scelto, e sono proprio contento della scelta che abbiamo fatto". D'altra parte, spiega, "c'è tanta, tanta vita al di fuori dei palazzi istituzionali, anche se ora vedere Roberto lì mi da una grande felicità. Potevo avere degli incarichi importanti in questa legislatura, ma quando senti il richiamo è più forte di te. E' che io - confessa - sono proprio curioso. Una vita non mi basta".

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