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Dalla cannabis alla guida senza patente, via libera Cdm a decreto depenalizzazioni

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15 gennaio 2016 | 13.30
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Il Consiglio dei ministri, spiegano fonti di governo, ha approvato i due decreti legislativi sul 'pacchetto' depenalizzazioni che, tra l'altro, riguardano la violazione dell'autorizzazione all'uso terapeutico della cannabis e la guida senza patente.

"Il Consiglio dei ministri - riferisce una nota di Palazzo Chigi - su proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo recante disposizione in materia di depenalizzazione a norma dell'articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67. L'obiettivo della riforma - si spiega - è quello di trasformare alcuni reati in illeciti amministrativi, anche per deflazionare il sistema penale, sostanziale e processuale, e per rendere più effettiva la sanzione".

Infatti, "si ritiene che rispetto a tali illeciti abbia più forza di prevenzione, generale e speciale, una sanzione certa in tempi rapidi che la minaccia di un processo penale che per il particolare carattere dell'illecito e per i tempi stessi che scandiscono il procedimento penale rischia di causare la mancata sanzione. Lo schema del decreto riprende le proposte della commissione ministeriale presieduta da Francesco Palazzo e si articola in interventi sia sul codice penale che sulle leggi speciali".

Quindi, "sono depenalizzati tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda previsti al di fuori del codice penale e una serie di reati presenti invece nel codice penale. Rimangono dentro il sistema penale ed esclusi dal provvedimento - spiega la nota del Cdm - i reati che pur prevedendo la sola pena della multa o dell'ammenda attengono alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambiente territorio e paesaggio, sicurezza pubblica, giochi d'azzardo e scommesse, armi, elezioni e finanziamento ai partiti".

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della presentazione di un progetto con l'Aifa a Roma, chiarisce che "non c'è nessuna depenalizzazione della cannabis, abbiamo già autorizzato la produzione a uso terapeutico, ‎l'ho fatto io lo scorso anno, mentre in questo Consiglio dei ministri si sono soltanto depenalizzate alcune prescrizioni, nel senso che l'impianto che produce la cannabis (come l'Istituto farmaceutico militare) a titolo terapeutico ha un processo autorizzatorio. Se ci sono delle violazioni, alla prima scatta un'ammenda amministrativa molto pesante, e se non si ripristina la corretta procedura viene revocata l'autorizzazione".

"Da qui a parlare di depenalizzazione - ha aggiunto - penso ci sia un doppio salto mortale con avvitamento. Forse era un desiderata di alcuni. Come sapete ‎la mia posizione generale sulla depenalizzazione della droghe è contraria, ma qui stiamo parlando di altro. Di procedure in impianti autorizzati per legge in cui ci sono questioni tecniche - precisa - che hanno una procedura interna e l'aspetto penale sarebbe stato anche d'intralcio".

Per Lorenzin, "meglio essere rigorosi subito e far pagare un'ammenda pesante e se non viene ripristinata la corretta procedura l'autorizzazione viene revocata e l'impianto chiuso. Tra l'altro, gli impianti sono pochissimi e pubblici, con una grande sorveglianza su questa linea di produzione".

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