Dopo i Presidenti delle Camere, da Mattarella gruppi parlamentari e partiti. Autonomie, Misto ed Europeisti: "Ok a Conte ter". Bonino: "No a nuovo esecutivo guidato da Conte". Leu: "Crisi che italiani continuano a non capire". Renzi: "Meglio governo politico ma sì anche a istituzionale". Zingaretti: "Disponibilità a sostenere Conte"
Consultazioni, secondo round. Questa mattina al Colle sono salite le delegazioni dei Gruppi parlamentari, in una giornata cruciale per gli sviluppi della crisi di governo. Il primo ad incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato il Gruppo delle Autonomie, successivamente i Gruppi Misti dei due rami del Parlamento, le componenti di Azione, Più Europa e Radicali italiani. Quindi l'incontro con i rappresentanti del neonato Gruppo Europeisti-Maie-Cd del Senato. Nel pomeriggio, Leu, Italia Viva e il Pd.
PD - "Auspichiamo una soluzione della crisi in tempi rapidi e abbiamo indicato al presidente della Repubblica la disponibilità del Pd a sostenere l'ipotesi di un reincarico al presidente Giuseppe Conte, che si è confermato, anche nel recente voto di fiducia in Parlamento, un punto di sintesi e di equilibrio". Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, al termine dell'incontro con il presidente Mattarella.
"Sostenere un incarico - ha aggiunto Zingaretti - sostenendo l'appello di Conte nella direzione della responsabilità nazionale, un governo che possa contare su un'ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista e che si impegni nella missione di un rilancio e rinnovamento delle istituzioni europee". "Un governo che sia in grado di affrontare le grandi emergenze poste dalla pandemia, dal punto di vista sanitario e sociale e dello sviluppo, a cominciare dall'attuazione delle opportunità che l'Europa ci offre", un governo, ha insistito Zingaretti, "che realizzi le riforme istituzionali, della macchina pubblica, della giustizia, di cui il Paese ha bisogno per ripartire in fretta".
"Sono compiti chiari e possibili: combattere la pandemia, continuare la campagna vaccinale, coinvolgere il Paese nella sfida del rilancio, attuare Next generation Ue per la crescita, il lavoro e i giovani, mettere in sicurezza, la scuola, l'università e la ricerca; varare una riforma e una riorganizzazione complessiva delle politiche attive per il lavoro e approvare, finalmente, riforme istituzionali che diano efficienza allo Stato. A cominciare da una nuova legge elettorale - ha aggiunto il segretario Pd - di stampo proporzionale".
"Reputiamo questa una sfida possibile, credibile e che potrà chiamare a raccolta tutte le energie disponibili del Parlamento. Il Pd si farà carico con responsabilità di questa missione per aiutare l'Italia ad uscire a testa alta da questo momento buio che noi abbiamo contrastato e che noi non abbiamo certo voluto", ha concluso Zingaretti.
ITALIA VIVA - "Abbiamo sentito parole su di noi che sono al limite dell'insulto. Vogliamo capire dalle altre forze politiche se Italia Viva è parte o non parte della maggioranza, dicendolo con chiarezza visto che la caccia al singolo parlamentare non ha prodotto una maggioranza". Così Matteo Renzi al termine delle consultazioni. "Quindi rimettiamo la valutazione a chi ha messo dei veti su di noi. Noi siamo disponibili a una maggioranza politica se è politica".
"Italia Viva ha espresso al presidente della Repubblica la preoccupazione, non già per la crisi politica, ma per la crisi economica, sanitaria ed educativa che il nostro Paese sta vivendo - dice Renzi - C'è chi pensa di far credere che questa sia una discussione tra caratteri, personalità, tra piccoli risentimenti. Non c'è niente di più lontano dal vero, una narrazione monocorde che non sta né in cielo né in terra. Da mesi chiediamo di discutere di contenuti, soprattutto quelli su cui non c'è accordo".
E scandisce: "La dimensione delle scuse appartiene alla dimensione degli scontri personali. Questa non è una saga, non è una fiction, non siamo al Grande Fratello, qui siamo al Quirinale. La Costituzione prevede che quando c'è una frattura politica non si va alla ricerca dei singoli parlamentari e ci si rimette alla saggezza del Presidente della Repubblica per una complicata risoluzione della crisi. Questo ho espresso anche al presidente del Consiglio dimissionario che ho sentito questo pomeriggio e al quale ho spiegato che non c'è alcun elemento caratteriale nei suoi confronti".
Secondo Renzi "andare alle elezioni in questa fase sarebbe un errore per l'Italia e per gli italiani. Rischieremmo di perdere i fondi europei e quindi pensiamo che serve un governo, presto. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità al presidente della Repubblica per individuare le soluzioni più opportune". "Noi preferiamo un governo politico a un governo istituzionale ma siamo disponibili anche a questa strada se è l'unica per evitare le elezioni" dice Renzi. "Rispetto a un governo politico, prima di avventurarci sul contenuto" va chiarito "qual è la maggioranza che lo può comporre".
LEU - "Questa è una crisi che gli italiani non hanno capito e che continuano a non capire e che non aiuta in una fase così difficile con una crisi economica senza precedenti", una crisi "aperta da chi un giorno nega di averla voluta e il giorno dopo spiega i motivi per cui è stato giusto averla aperta". Così il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, dopo le consultazioni al Quirinale. "Mai come in questo momento serve responsabilità istituzionale e coesione sociale" per "un governo unito e affiatato in grado di affrontare le grandi sfide" che ci sono, ha detto Fornaro. "Abbiamo indicato al presidente Mattarella la nostra disponibilità a proseguire l'esperienza di governo con il presidente Conte - ha spiegato - Un'esperienza di governo che sia fondata sull'alleanza tra M5S, Pd e Leu come fu nel 2019 e che possa allargarsi a chi crede nei valori costituzionali e a un'Europa solidale per nuovo modello di sviluppo che non lasci indietro nessuno".
Sull'ipotesi che le 'condizioni' poste da Matteo Renzi per un Conte ter possano essere gravose, ha osservato: "Se si mettono sul tavolo veti o veti sulle persone questo non agevola la soluzione della crisi. Credo che in questo momento occorra responsabilità, senso del limite e senso della realtà" perché "corriamo il rischio, con la logica dei veti contrapposti, di alimentare questo fossato che si sta continuando ad allargare tra la vita reale dei cittadini e la politica".
Quanto al voto, "le elezioni sono sempre una possibilità in democrazia. In questa fase credo siano l'ultima possibilità" ha detto il capogruppo di Leu. E a chi gli chiedeva se, in caso di voto, ci sarà una coalizione Pd-M5S e Leu, Fornaro ha risposto: "Il sistema elettorale non è una variabile indipendente e se si andasse ora al voto, si andrebbe con il Rosatellum, un sistema che spinge nella direzione di costruire alleanze nei collegi uninominali. E' evidente che bisognerebbe andare in quella direzione, sarebbe folle che la maggioranza andasse divisa, si darebbe un vantaggio competitivo alla destra". Se si andasse divisi come nel 2018, "le simulazioni dicono che il centrodestra potrebbe arrivare al 64% dei seggi alla Camera".
"Noi abbiamo sempre detto che consideriamo in questa fase il presidente Conte il punto più alto di equilibrio all'interno della maggioranza" ha sottolineato il capogruppo di Leu. Possibile un altro nome? "Noi riteniamo che quando si apre una crisi al buio occorre muoversi con prudenza e il primo step per noi è: questa maggioranza e questo presidente del Consiglio, sperando che possa allargare la sua base parlamentare. In questa fase ci fermiamo a questa valutazione, anticipare passaggi futuri sarebbe sbagliato".
AUTONOMIE - Il Gruppo delle Autonomie del Senato è pronto a sostenere "una formazione di governo fortemente europeista" con "una preferenza per un eventuale Conte ter, perché abbiamo fatto una buona esperienza con il presidente Conte. Pensiamo che sia un punto di equilibrio tra tutti i partiti che formano questo governo e se cade questo punto di equilibrio è difficile avere una stabilità di governo". Lo ha affermato la capogruppo, Julia Unterberger, al termine dell'incontro al Quirinale con il presidente Mattarella. "Il Paese - ha aggiunto - in questo momento non ha bisogno di una crisi come questa, si deve fare presto per garantire stabilità, si deve trovare una formazione politica, non un governo tecnico". Il vicecapogruppo, Albert Laniece, ha invece chiesto di "prevedere un maggior equilibrio della rappresentanza territoriale nel prossimo elenco dei ministri del futuro governo" e un impegno per i temi della montagna e per continuare i lavori nei tavoli aperti sulla Val d'Aosta.
MISTO SENATO - "Con convinzione abbiamo dato l'indicazione del presidente Conte. Riteniamo indispensabile e necessario costruire intorno a Conte e rinforzare la maggioranza, allargarla su contenuti chiari, non solo per le emergenze ma anche per portare a compimento il Recovery fund". Lo ha detto la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto di Palazzo Madama, uscendo dal Quirinale dopo le consultazioni. "Per noi la soluzione è attorno a Conte, allargando la maggioranza che è basata su un asse politico molto stabile con Pd, 5 Stelle e Leu", ha aggiunto, spiegando che "l'asse Pd-M5s-Leu è l'asse attorno al quale continuare a lavorare per ricostruire la maggioranza e allargarla".
Quanto a Renzi "abbiamo dato un giudizio molto duro, la crisi è stata grave e irresponsabile nei confronti del Paese. Noi abbiamo sempre detto in questi giorni di non esserci mai sottratti al confronto sui contenuti, fin qui non ne abbiamo visto". "Il nostro giudizio su Renzi resta critico, questo non vale per molti parlamentari di Italia Viva che in questi mesi hanno lavorato con noi - ha aggiunto la presidente del Misto del Senato, di Leu - Il lavoro che dobbiamo fare adesso è costruire una maggioranza stabile per avere un confronto ma non alla mercè di posizioni che delle volte non erano ben chiare e comprensibili. Un allargamento della maggioranza che possa permettere di non essere dipendenti da questi non strettamente correlate all'azione di governo".
MISTO +EUROPA - AZIONE E RADICALI ITALIANI - "Non sosterremo un tentativo di proporre un governo con l'attuale presidente del Consiglio, perché se è vero che serve una svolta, un rilancio, non possiamo sostenere la semplice continuità del presidente del Consiglio". Lo ha affermato Emma Bonino, dopo l'incontro al Quirinale della delegazione di Più Europa-Azione e Radicali italiani con il presidente della Repubblica. "A maggior ragione - ha aggiunto - dopo il tentativo di dare vita a suo sostegno in modo piuttosto contraddittorio e disordinato di un Gruppo parlamentare senza alcuna coerenza politica, che utilizza come mero schermo il richiamo all'europeismo. Azione e Più Europa sono impegnate nella costruzione di un progetto inclusivo aperto a rappresentanze di forze riformatrici, profondamente europeiste". "Quindi abbiamo manifestato al Presidente Mattarella con chiarezza che non siamo disponibili a nessun tipo di continuità che ha già dimostrato tutta la sua debolezza, per non dire peggio, ma siamo disponibili a discutere di contenuti con un eventuale nuovo presidente incaricato, che abbia un autorevole profilo europeista e riformatore in grado di raccogliere una maggioranza più ampia di quella attuale, coinvolgendo - ha concluso Bonino - le forze che al Parlamento europeo sostengono il lavoro della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen".
MISTO CAMERA - "Auspichiamo la formazione di un governo stabile con una maggioranza solida, perché abbiamo delle incombenze che necessitano di decisioni forti, anche dal punto di vista politico. Il Recovery plan esige delle scelte politiche e non tecniche. Noi come Minoranze linguistiche saremmo disponibili a sostenere un governo di questo tipo, l'essenziale è che sia un governo a vocazione europea, con una sensibilità alta per le esigenze delle autonomie e delle Minoranze linguistiche". Lo ha detto il deputato del gruppo Misto-Svp, Manfred Schullian, al termine delle consultazioni al Quirinale. "Un reincarico a Conte in un contesto difficile come questo ci sembra necessario, è l'unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura. Poi bisognerà lavorare ad un governo ancora più autorevole di quello attuale in grado di fare breccia sulle incertezze in ambito parlamentare". Così Bruno Tabacci, di Centro democratico, al termine delle consultazioni.
EUROPEISTI - "La nostra delegazione ha presentato al presidente Mattarella la richiesta di una rapida soluzione della crisi di governo aperta dopo l'uscita dalla maggioranza di Italia Viva. Il gruppo Europeisti-Maie-Cd sostiene il presidente Conte e non ha nessuna preclusione nei confronti delle forze che hanno sostenuto l'attuale governo. La necessità di affrontare l'emergenza sanitaria ed economica richiede una straordinaria assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche al fine di garantire governabilità e stabilità. La grave crisi sociale ed economica impone la presenza di un governo nella pienezza dei poteri per impostare una eccezionale campagna di vaccinazione e poter impiegare al meglio le ingenti risorse di un'Europa finalmente solidale, autorevolmente negoziate dal presidente Conte". Lo ha dichiarato Raffaele Fantetti, presidente del gruppo Europeisti-Maie-Cd al Senato.