"L’Italia è una nazione amica della Cina che però segue una propria linea di gestione della sicurezza sanitaria"
“La Cina continua a non essere aperta, come dovrebbe, a un confronto sui dati della pandemia e questo giustifica l'atteggiamento prudente ma senza isterismi verso i viaggiatori che arrivano da quel Paese" alle prese con una nuova ondata di contagi Covid. "Il ministro degli Esteri di Pechino può stare tranquillo: l’Italia è una nazione amica della Cina che però segue una propria linea di gestione della sicurezza sanitaria”. Così Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Bene ha fatto, con equilibrio e sapienza scientifica, il professor Francesco Vaia, direttore generale dell’istituto Spallanzani di Roma, a chiedere un intervento più incisivo dell’Oms per rendere trasparenti i dati relativi all'ondata di pandemia che sta colpendo la Cina dopo l'abbandono delle misure interne di contenimento del contagio da Covid-19 - continua Cirielli - L’Italia è sempre pronta a collaborare con Pechino per tutto ciò che è necessario per garantire la sicurezza reciproca".
“Bene ha fatto il governo Meloni a imporre l’obbligo del tampone negli aeroporti italiani, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina, che continuerà fino a quando sarà necessario; la stessa misura è stata tra l'altro adottata da tanti Paesi cooperativi, non polemici ma 'attenti' alla sicurezza sanitaria interna, che vogliono semplicemente acquisire più precise informazioni per sequenziare eventuali varianti sconosciute e potenzialmente pericolose”, conclude.