"Tutto cambiò con il delitto Moro, che mi fece preoccupare per babbo, perché aveva un enorme affetto per lui, che era stato il suo maestro politico. Il suo dolore era visibilmente somatizzato, si sentiva responsabile per quella morte. E sì, capitava che di notte si svegliasse dicendo 'l'ho ucciso io'". Sono le parole di Anna Maria Cossiga, figlia dell'ex Capo dello Stato, in un'intervista pubblicata oggi sul 'Corriere della Sera'. Parole che raccontano le ore drammatiche dell'uomo politico a dieci anni dalla sua scomparsa.
La figlia di Cossiga oltre a raccontare aneddoti sulla carriera politica di Cossiga, fa anche un ritratto di Cossiga padre: "Apparteneva alla generazione che aveva qualche impaccio con i bambini, quindi anche con me e mio fratello Giuseppe. Un rapporto destinato comunque a evolversi. Presto ci coinvolse in discussioni con lui, voleva che sviluppassimo una capacità critica".