Incassata la fiducia alla Camera e archiviata una giornata ad altissima tensione, il governo giallorosso deve ora affrontare la prova di Palazzo Madama. Un passaggio più delicato ma i numeri sembrano solidi: il pallottoliere parte da quota 170, contro i 139 no. Manovra, legge elettorale e sicurezza: l'agenda del governo. Fdi-Lega in piazza, "elezioni subito". Rush finale sui sottosegretari
Dibattito in aula al Senato sulla fiducia al governo Conte. La replica del presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto.
Monti: "Voterò la fiducia al Conte bis"
Dopo aver incassato - con 343 sì, 263 no e tre astenuti - la fiducia alla Camera e archiviato una giornata ad altissima tensione, il governo giallorosso deve ora affrontare la prova di Palazzo Madama. Un passaggio più delicato e, per qualcuno, meno scontato. "C'è il rischio che 21 dei nostri facciano mancare il loro voto domani (oggi, ndr)", dice all'Adnkronos un esponente del direttivo M5S a Palazzo Madama. Cifre che al momento non trovano conferme però, perché finora l'unico a esporsi pubblicamente contro la fiducia al Conte bis è stato Gianluigi Paragone.
E' vero che c'è la novità di Matteo Richetti: il senatore Pd ha fatto infatti sapere ieri che non dovrebbe partecipare al voto di fiducia al Senato. Dunque un voto in meno per la maggioranza. Ma i numeri restano comunque solidi per il Conte 2. "Si parte da 169", secondo ambienti parlamentari della maggioranza. Ma altri voti potrebbero arrivare e l'asticella è fissata tra 169 e 173 voti. I voti dei 5 Stelle sono 105: non vota Gian Luigi Paragone e un senatore assente per malattia. Anche nel Pd c'è un assente per malattia e Matteo Richetti non dovrebbe partecipare al voto e quindi i sì dei dem sarebbero 49. A questi si aggiungono 9 voti del Misto: 4 di Leu e poi gli ex M5S Buccarella, De Bonis, Nugnes, De Falco, il socialista Riccardo Nencini e 3 voti delle Autonomie (Casini, Bressa e Laniece).
M5S prepara le cinquine dei sottosegretari
A questi si sono aggiunti i sì dai senatori a vita Mario Monti, Liliana Segre ed Elena Cattaneo ("Ho compreso i rischi e le possibili conseguenze di una crisi" con la manovra di bilancio alle porte, "quindi credo che sia mio dovere evitare questo rischio ai cittadini", ha detto spiegando che voterà la fiducia al governo).