Elogio del populismo, il ricordo del migrante ucciso in Calabria, daspo ai corrotti, apertura alla Russia, flat tax e reddito di cittadinanza. E' durato un'ora e 12 minuti il discorso programmatico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenuto in Aula al Senato per chiedere la fiducia che è arrivata in serata con 171 senatori favorevoli su 314 presenti. I votanti sono stati 313 e i contrari 117; si sono astenuti 25 senatori. Mentre Forza Italia ha votato 'no', ritrovandosi in compagnia del Pd, tra gli astenuti ci sono 18 senatori di Fratelli, i senatori a vita Mario Monti, Liliana Segre (gruppo Misto), Elena Cattaneo e altri 4 delle Autonomie. Non erano presenti perché in congedo Carlo Rubbia e il Presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano. "Il #governodelcambiamento ha ottenuto la fiducia del Senato". Ora, scrive su Twitter il premier (che - si apprende da fonti del governo - terrà per sé la delega sui servizi segreti), "si prosegue alla Camera (martedì, ndr) e poi si inizia davvero a lavorare per il Paese".
Completo blu, camicia bianca e cravatta violet, il premier ha debuttato a Palazzo Madama con i due leader di Lega e M5S Matteo Salvini e Luigi Di Maio seduti al suo fianco. "Assumo questo compito - ha detto prima del voto - con umiltà e determinazione, consapevole dei miei limiti ma anche con l'abnegazione di chi comprende il peso delle responsabilità affidatemi. Non sono spinto da nient'altro che da spirito servizio". E ancora: "Mi propongo a voi e, attraverso voi, ai cittadini - ha affermato - come l'avvocato che tutelerà l'interesse degli italiani". Ricordando di aver "apportato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi", ha proseguito dicendo che, "nel contratto di governo, accanto a misure più immediate sono presenti profonde riforme di carattere strutturale". E "se populismo - ha spiegato - è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo". Conte ha poi annunciato che la sua prima uscita pubblica sarà per i terremotati.
MIGRANTI - Parlando di immigrazione, il presidente del Consiglio ha promesso: "Metteremo fine al business dell'immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà". E ha poi sottolineato: "Non siamo e non saremo mai razzisti. Vogliamo che le procedure mirate all'accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti".
OMAGGIO A SACKO - Nel suo discorso Conte ha voluto ricordare Sacko Soumayla, il migrante sindacalista ucciso nei giorni scorsi. "La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo".
EUROPA - Parlando di Europa, Conte ha detto: "E' la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un'Europa più forte e anche più equa".
APERTURA A RUSSIA - Dopo aver ribadito il rapporto "strategico" con l'alleato Usa, il premier ha annunciato: "Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa".
DASPO PER CORROTTI - Conte ha poi dichiarato che la corruzione sarà combattuta con "metodi innovativi come il 'daspo' ai corrotti e con l'introduzione dell'agente sotto copertura".
REDDITO CITTADINANZA - Parlando di reddito di cittadinanza, il presidente del Consiglio ha spiegato che il beneficio sarà "commisurato alla composizione del nucleo familiare" e "condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo". Inoltre, "ci proponiamo in una prima fase di rafforzare i centri per l'impiego" e in una seconda fase di erogare "il sostegno economico vero e proprio".
PENSIONE DI CITTADINANZA - "Ci premureremo di intervenire - ha poi dichiarato - anche a favore dei pensionati che non hanno un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso, introducendo una pensione di cittadinanza".
TAGLIO PENSIONI D'ORO - Nel suo discorso Conte ha anche annunciato il taglio delle pensioni d'oro: "Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati".
FLAT TAX - Parlando di tasse, il premier ha detto: "L'obiettivo è la flat tax, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall'introduzione di aliquote fisse con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali".
CARCERE PER GRANDI EVASORI - "Occorre inasprire l'esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori", ha poi osservato il premier.
GIOVANI E LAVORO - "Vogliamo dare voce - ha sottolineato Conte - ai tanti giovani che non trovano lavoro". E "vogliamo costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo fondato sulla solidarietà ma anche sull'impegno".
SALARIO MINIMO E TASSE EQUE - "E' ora di dire - ha continuato - che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato; che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa, che hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque".
APERTURE AGLI ALTRI GRUPPI - Rivolgendosi alle altre forze politiche, Conte ha poi dichiarato: "Saremo disponibili anche a valutare, in corso d'opera, l'apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo".
Al termine del discorso programmatico c'è stata una lunga standing ovation finale per il presidente del Consiglio. I senatori M5S e Lega si sono alzati e hanno applaudito la compagine governativa che, a sua volta, si è unita agli applausi generali, sotto lo sguardo delle opposizioni, Pd, Fi e Fdi, che hanno assistito in silenzio.
Poi, durante la replica in Aula al Senato sulla fiducia, Conte è tornato sul contratto di governo firmato M5S-Lega: "Ho sentito parlare di inciucio, questo no. La trasparenza diventa inciucio? Questo proprio no" ha scandito. Quanto alla moneta unica, il premier ha rimarcato che "l'uscita dall'euro non è mai stata in discussione" ma "come facciamo a rinunciare a discutere le politiche economiche? Di questo parliamo, che ci sia margine o no lo vedremo ma siamo determinati a farlo". E ha avvertito: "Non facciamo dello spread il nostro vessillo, dietro lo spread si nasconde la speculazione finanziaria" ha detto il presidente del Consiglio. "Dateci il tempo di lavorare e di misurarci con tutta la complessità di questo compito. Lo faremo con responsabilità e massimo impegno".