Un voto imprevisto in una giornata particolarmente agitata. E così, anche se per sole ventiquattro ore, 'via Almirante' è diventata realtà. A spiegare cosa è andato storto in Aula lunedì scorso - quando il Campidoglio ha dato il via libera all'intitolazione della strada per il segretario missino -, ci pensa la consigliera capitolina M5S Eleonora Guadagno, che su Facebook ha chiarito la dinamica degli eventi che hanno portato al voto favorevole - compreso il suo - della mozione poi bloccata dalla sindaca Raggi dopo le polemiche.
L'occasione è un post dove Guadagno rivendica "la nostra linea politica antifascista" annunciando la presentazione di una mozione che impegna Giunta e sindaca "a promuovere ogni iniziativa, affinché non si proceda ad intitolare le strade, le piazze, e gli edifici della citta' di Roma Capitale ad esponenti politici del fascismo e a coloro che si sono macchiati di crimini di guerra, di idee antisemitiche o razziali". Un post che ad alcuni militanti è sembrato un controsenso visto il voto dell'Aula.
Ed è così che, rispondendo nei commenti a quanti chiedevano conto del comportamento dei rappresentanti Cinquestelle, Guadagno ha spiegato: "La Mozione è passata perché è stata inserita fuori sacco, non era prevista nell'ordine dei lavori e nella concitazione generale legata ad altri eventi è stato commesso un errore".
Troppo poco per i commentatori, che hanno preteso qualche spiegazione in più. "Mi spiego meglio - ha quindi aggiunto la consigliera nei commenti al post -, almeno 24 ore prima viene pubblicato ufficialmente sul sito di Roma Capitale l'ordine dei lavori, un elenco numerato di delibere e mozioni che vengono discusse durante l'Assemblea. Alcune volte considerate le numerose ore di discussione degli atti si procede alla votazione degli atti senza che queste vengano illustrate per celerità di tempi. Però si ha sempre un elenco ordinato a cui riferirsi rispetto alle votazioni e il numero dell'atto. In questo caso la mozione non era inserita in questo elenco. Era una giornata particolarmente intensa, chi doveva avvertire dell'inserimento del nuovo atto non lo ha fatto e qui siamo caduti in errore. Uno sbaglio di cui ci facciamo carico - ammette - ma che non segna un cambiamento improvviso della linea politica considerando tutti gli atti che anche personalmente ho presentato durante la mia carica".