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Comunali Roma, Gualtieri contro Calenda "cerchiobottista"

Scintille al primo confronto tra i candidati di sindaci di Roma. Dopo la lite tra gli esponenti di Pd e Azione, Michetti lascia il palco e se ne va

Foto Fotogramma
Foto Fotogramma
29 luglio 2021 | 21.48
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Scintille al primo confronto tra i candidati sindaci di Roma. Poco prima che finisse il dibattito alla Casa dell'Architettura è andato in scena un colorito botta e risposta tra Roberto Gualtieri e Carlo Calenda. E per protesta il candidato del centrodestra Enrico Michetti se ne è andato dal palco abbandonando l'appuntamento in anticipo.

"Sei cerchiobottista nel dare colpa uguale a Comune e Regione", ha attaccato Gualtieri facendo riferimento al tema dei rifiuti. "Trovo singolare l'atteggiamento - ha poi spiegato - nel dare la stessa responsabilità a Regione e Comune di Roma sul tema dei rifiuti, è una furbizia politico-elettorale". Calenda da parte sua ha ribattuto: "Io ho detto che la crisi dei rifiuti è responsabilità anche della Regione Lazio, che non ha sufficienti impianti. Poi Gualtieri si è innervosito perché ho detto che la Roma Lido ha avuto negli anni 180 mln e vanno chiarite le responsabilità di Comune e Regione". "Mi hanno detto tante cose, ma cerchiobottista mai", ha poi commentato ai giornalisti.

Davanti allo scambio di battute tra i due, il candidato del centrodestra Enrico Michetti ha lasciato il palco per protesta: "E' rissa, me ne vado", ha detto. "Se si hanno cinque minuti per uno si rispettano le regole e ognuno esprime la sua posizione - ha poi spiegato ai cronisti prima di lasciare la Casa dell'Architettura - Se diventa un contraddittorio dal quale si è esclusi...".

Il confronto è partito con una photo-opportunity, flash e sorrisi in favore delle telecamere. Poi le domande, un giro di tavolo e cinque minuti a testa per rispondere. Tra i temi, la rigenerazione urbana, l'idea di città, i fondi del recovery plan, la semplificazione e la pubblica amministrazione, i poteri speciali per la Capitale. Il dibattito è proseguito con qualche frecciatina incrociata: "Credo che Roma sia paragonabile a una Ferrari, che quando sono arrivata era ferma, poi l'ho ricostruita, fatta camminare e ora dobbiamo farla correre", ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi. Con ironia ha poi ribattuto il candidato sindaco Carlo Calenda: "Una Ferrari? L'unica che mi viene in mente è la 348 alla quale non entravano le marce e restava ferma nel piazzale".

Al candidato del centrodestra Enrico Michetti che aveva evocato l'Antica Roma, dove "tutto era costruito in ragione del cittadino, i ponti, gli acquedotti, gli anfiteatri. Bisogna pacificare, serve dialogo, collaborazione, al centro c'è il destino del cittadino di Roma", ha risposto al vetriolo il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri ("non abbiamo l'ambizione di ricostruire l'Impero romano...") togliendosi poi qualche sassolino dalla scarpa anche nei confronti della sindaca: "Virginia i fatti parlano da soli e i soldi persi per l'imperizia e l'incapacità di progettazione". La stessa Raggi non ha risparmiato qualche stoccata ai due candidati ex ministri, Calenda e Gualtieri, ricordando che da parte loro a Roma non sono arrivate risorse. Poi sul finale l'animato botta e risposta tra Gualtieri e Calenda sulle responsabilità di Comune e Regione. E Michetti che ha lasciato il palco.

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