Il Senato discute le mozioni di sfiducia al ministro
"In questi due anni, da ministro della Giustizia, ho portato avanti leggi che hanno riscosso apprezzamenti e critiche. C'è un punto evidente a tutti, la ferma determinazione con cui quelle leggi combattono il malaffare. La lotta al malaffare ha sempre animato e animerà la mia attività politica". E' un passaggio dell'intervento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in Senato. Palazzo Madama discute due mozioni di sfiducia al ministro.
"In queste ultime tre settimane, fuori da qui si è sviluppato un dibattito gravemente viziato da allusioni e illazioni; per rispetto delle istituzioni, piuttosto che alimentare le polemiche ho condiviso, fin dall’inizio, l’esigenza del Parlamento di un confronto che si è già sviluppato, al Senato, con quattro interrogazioni a risposta immediata, e alla Camera, con due interrogazioni a risposta immediata, un’audizione in commissione giustizia e un’informativa urgente in aula", ha detto. "Quando si giura sulla Costituzione come ministro della Repubblica, si decide di essere, in tutto e per tutto, uomo delle istituzioni", ha aggiunto Bonafede.
"Tutti i fatti sono chiari e lo sono sempre stati. Ci furono condizionamenti? Ancora una volta: No!", ha detto riferendosi alla nomina alla giuda del Dap nel 2018. "Chi lo sostiene se ne faccia una ragione. Non sono più disposto a tollerare alcuna allusione o ridicola illazione!", ha aggiunto il ministro.
"La narrazione di queste settimane delle opposizioni è stata fondata su una coltre di menzogne prive di qualsiasi contatto con la realtà dei fatti. E’ totalmente falsa l’immagine di un governo che avrebbe spalancato le porte delle carceri, addirittura per i detenuti più pericolosi", ha affermato ancora.