"Dal Pontefice critica radicalissima, ma categorie della politica non valgono per messaggio trascendente"
"Saviano forse non si è accorto che in Sud America in tutte le elezioni ha vinto un socialista, dal Cile alla Bolivia. Di socialisti e comunisti anche senza partiti ne esistono moltissimi nella società, anche in Europa. Rispetto comunque la sua opinione. Credo poi che il Papa sia oltre le definizioni politiche, non ha bisogno di una definizione secolare". Così ad Adnkronos Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera e già segretario di Rifondazione comunista, commenta la definizione del Papa come 'l'ultimo socialista' da parte di Roberto Saviano ospite ieri a "Che tempo che fa" su Rai tre.
"Una volta il Pontefice - aggiunge Bertinotti - a qualcuno che gli ha chiesto se fosse comunista ha risposto 'ma no, io faccio vivere il Vangelo'. Le categorie della politica, più a sinistra, meno a sinistra, non si possono applicare al Pontefice e alle religioni in generale che hanno un codice forte e che nel caso in questione si definisce in rapporto al messaggio cristiano. In quel messaggio cristiano c'è l'apicalità di tutto ciò che vive nelle sue encicliche".
"Il Papa, secondo me, non ha bisogno di una definizione secolare, la sua testimonianza la trascende, è oltre, e in questo oltre c'è una critica all'economia di mercato, del profitto, dello scarto. Una critica radicalissima, certo, da parte del Papa (l'ha detto in tutte le encicliche) e che ha pochi eguali nel mondo, ma ha a che fare con il messaggio evangelico. Ha usato frasi bellissime il Papa: 'non siamo obbligati ad accettare il dominio dell'economia di mercato'. Ma il punto è che non si possono usare categorie della politica per definire un messaggio trascendente che è, ripeto, nel caso del Pontefice, il vangelo e le sue encicliche", conclude.