Il Cavaliere vuole le urne: "Governo si dimetta"
La 'federazione' è sempre stato un vecchio pallino del Cav. E anche stavolta, in uno dei momenti più difficili di Forza Italia, alle prese con l'Opa salviniana e a rischio scissione, con Giovanni Toti pronto a dimettersi da coordinatore nazionale senza un'apertura sulle primarie aperte, Silvio Berlusconi è convinto che per ricompattare il partito e rilanciare il centrodestra sia necessario un patto federativo con gli alleati Lega e Fdi, dove Forza Italia resti punto di riferimento dei moderati e ci sia spazio pure per l'Altra Italia, espressione soprattutto della società civile. Un appello a partiti, sigle, associazioni "per fare quadrato in un momento difficile per il Paese". Il Cav, raccontano fonti azzurre all'Adnkronos, a breve sarebbe pronto a lanciare un appello all'Altra Italia', appunto, per allargare l'offerta politica ai tanti elettori delusi, per lo più attratti dalle sirene leghiste, che non si riconoscono nel fronte sovranista formato da Carroccio e Fratelli d'Italia.
"L’opinione pubblica è disorientata, lacerata e divisa. Si coglie un preoccupante clima di tensione o addirittura di odio che viene alimentato dall’uso irresponsabile delle parole, da tutte le parti, compreso il Pd''. Di "fronte a tutto questo", le "dimissioni immediate del governo e le elezioni anticipate il più presto possibile sarebbero l’unica scelta responsabile, per ricostruire alle elezioni un centro-destra unito e vero, in grado di riprendere in mano il Paese e farlo uscire da questa difficilissima situazione. Fino a quando questo non avverrà, la situazione dell’Italia è destinata ad aggravarsi ancora", spiega il Cav in una nota-appello all'"Altra Italia".
In "questa situazione", avverte Berlusconi, "sento il dovere di rivolgermi ancora una volta con un estremo appello all’Italia responsabile, seria, costruttiva, quell'"altra Italia", l’Italia vera, che oggi è pressoché priva di una rappresentanza politica, perché non va a votare o disperde il suo voto.Un’Italia che dalla politica si aspetta equilibrio, saggezza, esperienza, competenza, spirito di servizio e non protagonismo. L’Italia che lavora e che apprezza chi sa lavorare. L’Italia che non confonde umanità con buonismo né rigore con cinismo".
"Sono convinto - rimarca il Cav - che siano tanti i liberali, i cattolici, i riformatori, gli italiani di buonsenso e di buona volontà, che sentono come me questo profondo disagio per la politica di oggi e che condividono questa profonda preoccupazione per il futuro del Paese".
"Avendo avuto il privilegio di guidare il mio Paese per quasi dieci anni, e di rappresentarlo oggi in Europa, - sottolinea l'ex premier - sento il dovere di mettere a disposizione la mia esperienza, la mia competenza, le mie capacità di imprenditore e di uomo di Stato per chiamare a raccolta gli italiani che non si riconoscono in questa situazione".