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Banche, Urso: "Modifiche a dl liquidità su golden power per interesse nazionale"

"Gli emendamenti che ho presentato riguardano procedure previste, spetterà poi all'autorità di governo valutare ogni operazione"

(Fotogramma)
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01 giugno 2020 | 14.12
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"Abbiamo certamente fatto bene a reclamare per primi l'estensione della golden power alle banche e alle assicurazioni e ai soggetti intra-europei, cosa che il governo ha recepito nel decreto liquidità, che nelle prossime ore è all'attenzione del Senato dove abbiamo presentato modifiche migliorative per rendere più cogenti e trasparenti le procedure affinché si possa giudicare con serenità e con le tempistiche adeguate, ove si ritenesse necessario applicare lo scudo o comunque e le procedure che esso prevede". Lo afferma all'Adnkronos il senatore di Fdi e vicepresidente del Copasir Adolfo Urso, anche alla luce dell'approfondimento svolto dal Copasir sul settore assicurativo e bancario, dopo che oggi lo stesso presidente del Comitato, Raffaele Volpi, aveva sottolineato la necessità che gli "interessi bancari e assicurativi restino in Italia", e in considerazione dell'esame del dl liquidità al Senato.

Riguardo agli emendamenti presentati al dl liquidità per rendere più efficace la golden power, Urso si augura che "l'aula o il governo stesso condividano le nostre proposte, volte esclusivamente a meglio tutelare l'interesse nazionale, tanto più a fronte della vulnerabilità che le conseguenze del coronavirus hanno determinato nel sistema finanziario italiano". Si tratta emendamenti che "riguardano le procedure previste nel decreto liquidità così come poi presentato dal governo in ogni settore ma, in modo specifico, quando si tratta di soggetti dell'Unione europea - sottolinea Urso - affinché la valutazione possa essere fatta con la massima trasparenza, con la tempistica appropriata che non influenzi il mercato e in modo davvero cogente ed efficace".

"E' ovvio - ricorda il vicepresidente del Copasir - che poi rientra nella valutazione politica quella che poi l'autorità di governo dovrà prendere su ogni operazione, ove essa rientra nella casistica prevista dalla golden power per soggetti extraeuropei o per soggetti dell'Ue e, in questo caso, come tutti sanno, si tratta di una normativa transitoria e straordinaria che però, non a caso, riguarda espressamente questa fase emergenziale in cui alcune debolezze sono diventate particolarmente evidenti".

"Il ogni caso il nostro fine non è favorire una cordata o un altra, ma quello di garantire la sicurezza nazionale tanto più a fronte di una emergenza che riguarda la stabilità finanziaria del Paese e anche il flusso di credito alle imprese e alle famiglie - spiega Urso - E' importante è che vi sia una governance in questo campo che, al di là della proprietà, sia comunque volta a tutelare il bene comune e quindi l'interesse nazionale".

Sulle audizioni svolte dal Copasir nell'ambito dell'approfondimento specifico sul settore bancario e assicurativo, il senatore di Fdi sottolinea: "E' importante, nel merito e nel metodo, che il Copasir si sia espresso su questo argomento sempre all'unanimità a dimostrazione che le nostre valutazioni prescindono dagli interessi di parte, ma proprio perché suffragate da elementi oggettivi e da valutazioni comuni che discendono da quello che noi, nei vincoli del mandato e della segretezza, abbiamo potuto appurare".

Interpellato sulla sperimentazione della App per tracciare i contatti nella Fase 2, Urso osserva: "Come detto fin dall'inizio, la App avrà efficacia ad alcune condizioni" altrimenti "sarà davvero poco efficace e rischia di essere un caso di studio". L'efficacia dell'applicazione, continua Urso, "dipende: dalla tempestività, ma siamo già in ritardo; da quanti cittadini la scaricheranno, e le prime difficoltà ci inducono a qualche preoccupazione; da quanti test e tamponi verranno effettuati e dall'interoperabilità con le altre App europee" anche in vista della ripresa dei flussi turistici. Nei giorni scorsi sulla App il Copasir aveva inviato una relazione alle Camere.

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