Respinte le mozioni dell'alleanza Verdi-SI e del M5S
Voto oggi alla Camera dei Deputati sulle mozioni riguardanti il conflitto tra Russia e Ucraina. L'Aula ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza, a prima firma Giulio Tremonti, e quella del Pd. Approvata anche, con eccezione del primo capoverso e della premessa, la mozione presentata da Azione-Italia Viva. Respinta la mozione presentata dall'alleanza Verdi-SI e quella presentata dal M5S.
M5S - "La maggioranza di Governo cala la maschera e mostra il suo vero volto agli italiani. In poche ore prima gira le spalle a chi ha stipendi da fame, votando contro il salario minimo a 9 euro l’ora proposto dal M5S; poi - non contenta - approva una mozione a favore della corsa al riarmo e dell’aumento delle spese militari. Il Governo Meloni abbandona i lavoratori in difficoltà e ingrassa la lobby delle armi: un Paese alla rovescia", ha scritto su Facebook il leader del M5S, Giuseppe Conte.
Nel suo intervento alla Camera, il leader dei pentastellati ha accusato l'ex premier Draghi di aver disatteso l'impegno al coinvolgimento del Parlamento, ha aggiunto: "Quello di oggi però è un governo politico, con una ben diversa maggioranza... Non ci si può più nascondere. Non sono accettabili scuse: pretendiamo un passaggio nelle aule parlamentari affinché sia garantito ai cittadini il diritto a un'informazione trasparente. Se il governo vuole continuare a perorare questa linea guerrafondaia -armi a oltranza e zero negoziati- non si nasconda, venga in Parlamento a dirlo, venga in aula e faccia votare il Parlamento, venga a metterci la faccia, non davanti al M5S ma davanti agli italiani".
"Il governo ha annunciato l'emanazione di un sesto decreto interministeriale per un nuovo invio di mezzi ed equipaggiamenti militari all'Ucraina: ebbene, questa non può essere una routine, da inizio marzo... Una decisione simile non può essere assunta senza che sia stato approfondito il quadro nazionale e internazionale nel quale questo nuovo invio andrebbe ad iscriversi. M5S ritiene non più rinviabile un confronto politico sul nuovo quadro intervento", ha detto Conte, ribadendo che "non possiamo pensare di inseguire un'illusoria vittoria militare sulla Russia, la disfatta della Russia, con il rischio di scatenare un conflitto ancor più incontrollabile, con la concreta possibilità di una catastrofe nucleare. C'è la necessità di dar voce all'anelito di pace".