Determinati contro l'oscurantismo. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna a sollecitare una risposta ferma dell'Italia e delll'Europa dopo i nuovi attacchi terroristici, rimanendo tuttavia sempre ancorati ai quei valori che sono a base della democrazia.
E non è un caso che per lanciare il suo appello il Capo dello Stato scelga la città e l'università di L'Aquila, simbolo concreto della capacità di reagire dopo una prova dura e drammatica come quella del terremoto del 2009.
"I cittadini aquilani -ricorda Mattarella in un intervento sul quotidiano 'Il Centro'- dopo aver patito grandi dolori, hanno impegnato le loro energie per dare un futuro migliore alle loro famiglie e ai loro figli. È necessario mettere insieme le forze. Pensare al domani. Alle piccole cose e alle grandi".
Poi il Capo dello Stato, presente all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università cittadina, decide di prendere la parola, ritenendo necessaria una variazione al protocollo: "Per l'Europa questi sono giorni di allarme, di cordoglio, di tristezza, ma sono anche giorni -afferma- di volontà di reazione. Noi italiani reagiremo, tutta l'Europa reagirà con determinazione, con intransigenza contro questa ondata di violenza fondamentalista, di oscurantismo, di intolleranza, che cerca di condizionare e di porre in difficoltà la serenità della convivenza non soltanto in Europa, ma anche, e forse anche di più, in quelle regioni in cui quella violenza si esercita in maniera costante".
"Sono giorni di allarme, di apprensione, di reazione appunto, e tra gli strumenti di questa reazione -sottolinea il Presidente della Repubblica- è fondamentale quello della cultura, che è sempre stato il farmaco contro l'oscurantismo e l'intolleranza".