Le delibere dell'Autorità presieduta da Angelo Cardani
L'Agcom con una delibera ordina alla Rai di "procedere nei notiziari diffusi dalle testate ad essa facenti capo ad una immediata e significativa inversione di tendenza garantendo un’informazione equilibrata e un effettivo e rigoroso rispetto del principio della parità di accesso e di trattamento tra i soggetti politici". L'Autorità, presieduta da Angelo Cardani, ha anche chiesto "l’equa rappresentazione di tutte le opinioni politiche, nel rispetto dell’autonomia editoriale e giornalistica e della correlazione dell’informazione ai temi dell’attualità e della cronaca politica, nonché la puntuale distinzione tra l’esercizio delle funzioni istituzionali, correlate alla completezza dell’informazione, e l’attività politica in capo agli esponenti del Governo nei termini di cui in premessa, evitando sovraesposizioni ingiustificate".
La delibera ha lo scopo "di garantire la correttezza dello svolgimento della rappresentazione delle posizioni politiche e istituzionali e del confronto politico, su cui si fonda il sistema democratico, in considerazione in particolare dell’imminente chiusura della campagna elettorale".
L’Autorità precisa inoltre che "nell'esercizio della propria funzione di vigilanza verificherà l’osservanza del presente ordine attraverso il monitoraggio dei dati riferiti negli ultimi giorni della campagna elettorale, riservandosi in caso di mancata ottemperanza l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza".
Secondo quanto si legge nella delibera dell'Agcom, che ha esaminato "i dati di monitoraggio forniti dalla società Geca Italia e riferiti al periodo 6-13 settembre 2020, l'Autorità ha rilevato "il permanere di alcune incongruenze nell’andamento dei tempi di parola dei soggetti politici nei notiziari" e ha preso atto "dei tempi di parola fruiti dai rappresentanti delle Istituzioni e, segnatamente, dal Presidente del Consiglio e dai membri del Governo i quali, avuto riguardo al totale del tempo di parola dei soggetti politici e istituzionali, hanno impegnato il 47,59% del tempo sul TG1, il 26,20% sul Tg2, il 37,95% sul Tg3 e il 62,60% su Rainews. Tali percentuali risultano ancora più elevate ove si considerino i dati relativi ai tempi fruiti senza considerare l’argomento referendum (rispettivamente, 55,18%, 34,80%, 42,68%, 68,80%)".
Inoltre l'Acom ha rilevato che "nei notiziari di RaiNews è stato riproposto in diretta una parte del videomessaggio del Presidente del Consiglio, trasmesso sulla sua pagina Facebook il 13 settembre 2020, in relazione al tema della riapertura delle scuole; parti del videomessaggio sono state, inoltre, rilevate all’interno di servizi dei notiziari anche delle altre testate Rai". L'Autorità quindi ritiene, in vista "della chiusura della campagna per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020", che "l’attività di informazione in quanto servizio di interesse generale, deve concorrere efficacemente alla formazione di una opinione pubblica consapevole e informata: a tal fine, pur nel rigoroso rispetto della linea editoriale propria di ciascuna testata, appare necessario segnalare l’urgenza che sui principali temi di attualità si possa assistere ad una trattazione che preveda un contraddittorio delle posizioni espresse dalle diverse forze politiche per consentire al cittadino-elettore di cogliere le ragioni che animano le diverse opinioni in campo".
SKY - "Sky Italia s.r.l." proceda "nei notiziari e nei programmi diffusi dalla testata Skytg24 ad una immediata e significativa inversione di tendenza rispetto a quanto rilevato, continuando ad assicurare adeguati spazi informativi all’iniziativa referendaria allo scopo di offrire all’elettorato una consapevole conoscenza del quesito oggetto del referendum medesimo, ma avendo cura di rappresentare e dare voce in maniera corretta, completa ed equilibrata alle due opzioni di voto", quanto ordina poi con una delibera l'Agcom a Sky, sottolineando che in particolare Skytg24 "dovrà assicurare il riequilibrio delle posizioni nei notiziari e nei programmi. L’Autorità nell’esercizio della propria funzione di vigilanza verificherà l’osservanza del presente ordine attraverso il monitoraggio dei dati riferiti sia ai notiziari sia ai programmi di approfondimento informativo diffusi negli ultimi giorni di campagna referendaria, riservandosi in caso di mancata ottemperanza l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza".
L'Autorità, presieduta da Angelo Marcello Cardani, nella delibera afferma che dai "dati di monitoraggio forniti dalla società Geca Italia e riferiti alla settimana di campagna referendaria 6-12 settembre 2020" emerge "un forte squilibrio tra le posizioni favorevoli e contrarie nei notiziari (56% per il SI e 41,2% per il NO) e nei programmi (53,3% per il SI e 43,5% per il NO) nel canale Skytg24" e rileva quindi "l’inderogabile necessità, in vista dell’approssimarsi della data del voto, di riservare particolare attenzione al tema oggetto del quesito referendario nei notiziari e, segnatamente, nei programmi extra tg che rappresentano la tipologia di programma più adeguata per assicurare l’approfondimento delle tematiche connesse al tema, assicurando il riequilibrio tra le posizioni favorevoli e contrarie - avendo cura di dare spazio anche alla posizione contraria".
LA7 - E dopo aver 'bacchettato' la Rai e Sky, l'Agcom mette nel mirino anche La7. Con una delibera, infatti, l'Autorità ordina all'emittente di Urbano Cairo di "procedere nei programmi diffusi dalla testata TgLA7 ad una immediata e significativa inversione di tendenza rispetto a quanto rilevato, continuando ad assicurare adeguati spazi informativi all’iniziativa referendaria allo scopo di offrire all’elettorato una consapevole conoscenza del quesito oggetto del referendum medesimo, ma avendo cura di rappresentare e dare voce in maniera corretta, completa ed equilibrata alle due opzioni di voto. In particolare, la testata dovrà assicurare il riequilibrio delle posizioni nei programmi".
L'Agcom ribadisce che "verificherà l’osservanza del presente ordine attraverso il monitoraggio dei dati riferiti ai programmi di approfondimento informativo diffusi negli ultimi giorni di campagna referendaria, riservandosi in caso di mancata ottemperanza l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza".
Anche nel caso di La7 l'Agcom ha rilevato, sulla base dei "dati di monitoraggio forniti dalla società Geca Italia e riferiti alla settimana di campagna referendaria 6-12 settembre 2020", un "forte squilibrio tra le posizioni favorevoli e contrarie nei programmi di La7 (51,9% per il SI e 40,6% per il NO)".
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