Pagliarulo (Anpi): "Grave errore". Letta: "Antifascismo è casa nostra". Contestata anche la Brigata Ebraica
"I servi della Nato fuori dal corteo". E' il coro intonato dai contestatori che hanno accusato il Partito Democratico, presente a Milano per celebrare il 25 aprile, di essere "schiavo dell'America". Il servizio d'ordine del Partito democratico è stato schierato davanti ai militanti del Carc che avevano uno striscione in cui si chiedeva di "Cacciare Draghi servo della Nato per una nuova liberazione". A monitorare la situazione anche la Digos.
Interpellato sulle contestazioni il presidente di Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo ha sottolineato: "E' un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria".
"Questa è casa nostra, la Costituzione è casa nostra, l'antifascismo è casa nostra. E anche la solidarietà al popolo ucraino è casa nostra" ha detto il segretario del Pd Enrico Letta all’arrivo al corteo milanese, interpellato sulla contestazione dei Carc per la presenza del Pd alla manifestazione.
Contestata anche la Brigata Ebraica. "Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani perché tutti gli italiani sono stati liberati dal nazismo e fascismo e oggi sono liberi grazie al contributo di sangue della Resistenza. Il 25 Aprile deve essere una celebrazione unitaria per promuovere i principi di libertà e giustizia sociale della nostra Costituzione. Solidarietà al Pd, al suo segretario Letta e alla Brigata ebraica per le stupide e iper-isolate contestazioni al corteo a Milano" afferma Stefano Fassina, deputato di Leu.