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Ordinare la casa: guida rapida al decluttering

Sabrina Toscani all'opera
Sabrina Toscani all'opera
12 aprile 2018 | 12.33
LETTURA: 5 minuti

Decluttering, ovvero mettere in ordine, eliminando il superfluo, ciò che non usiamo, non ci piace, è inutile. Per guadagnare spazio, risparmiare energie, eliminare sprechi. Con "un risvolto emotivo: in casa soprattutto dobbiamo poterci sentire leggeri, sereni e tranquilli", sottolinea all’Adnkronos Sabrina Toscani, esperta di organizzazione e fondatrice di Organizzare Italia (www.organizzareitalia.com), Certified B Corporation che ha introdotto in Italia la figura del Professional Organizer.

Considerati i potenziali vantaggi, non resta che cominciare. I periodi di maggiore slancio potrebbero essere la primavera che "di solito aiuta a intraprendere queste attività, con la sua voglia di iniziare con rinnovata energia" e anche il mese di "settembre" con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva.

Una volta avviato e imparato il lavoro, il terreno sarà in discesa. "Se acquisiamo il metodo di eliminare e organizzare di frequente, questa diventa un’attività che prende poco tempo e ci permette di mantenere gli spazi e la mente alleggeriti, quindi il consiglio è di farne una sana abitudine", spiega Toscani, fondatrice e presidente dell’associazione professionale Apoi (Associazione Professional Organizers Italia, www.apoi.it). Ed ecco i suoi consigli base:

1. 'Cominciare da un’area determinata e piccola'. "Se si vuole cominciare a mettere a posto ed eliminare ciò che non serve non è necessario prendere di petto l’intera casa, molto meglio iniziare da un piccolo spazio con un periodo limitato di tempo, per esempio, un’ora da dedicare a una cassettiera. In questo modo si otterranno subito dei risultati tangibili senza sentirsi sopraffatti", continua l’esperta, autrice di 'Facciamo ordine' (Mondadori, 2015).

2. 'Liberare le superfici e svuotare tutto'. In modo da "creare una zona di lavoro sufficientemente ampia e sgombra per muoversi con agilità".

3. 'Eliminare il superfluo'. E qui comincia la selezione. "Mentre si è impegnati a svuotare tutto è importante cominciare a prendere delle decisioni per ogni cosa che ci passa per mano", spiega Toscani.

"A volte risulta difficile capire cosa eliminare e cosa tenere - continua - quando si comincia quindi possiamo considerare che un oggetto è superfluo se: non ci piace (anche se ci è stato regalato); non è stato usato nell’ultimo anno (se si continua a conservarlo perché potrebbe essere utile un giorno, è molto probabile che non lo sarà mai); non funziona più e non sappiamo a chi rivolgerci o costa troppo ripararlo; non è più adatto all’utilizzo per il quale è stata acquistato (a meno che non si riesca a riciclare in modo intelligente); non serve più per le informazioni che contiene (le stesse informazioni possono essere trovate online anche più aggiornate); è stato conservato per i sensi di colpa perché è stato pagato molto ma non è mai stato usato (quindi meglio regalarlo e venderlo subito); non abbiamo trovato lo spazio dove metterlo, non vogliamo averlo tra i piedi mentre cerchiamo qualcos’altro e continuiamo a cambiare posto ma sembra non trovare mai una giusta collocazione".

4. 'Dividere la zona di lavoro in aree'. Operata la selezione, che fare del superfluo? La professional organizer suggerisce di "creare le categorie dove gli oggetti vengano riposti velocemente (per esempio, collocando dei post-it in varie aree del pavimento), dividendo in cose: da buttare (divise già con i giusti contenitori per la raccolta differenziata, in modo da non doverli ripassare per mano un’altra volta), da regalare, da donare, da aggiustare, da riporre".

5. 'Riporre in maniera funzionale'. "E' fondamentale riporre a portata di mano tutto ciò che viene usato regolarmente e mettere invece nei posti più scomodi ciò che viene usato solo occasionalmente. Usare scatole e cestini adatti e di buona qualità aiuterà a mantenere più facilmente l’ordine e il pulito, e a riporre in maniera rapida le cose una volta utilizzate. Infine è utilissimo usare le etichette quando si ripone qualcosa che viene usato raramente", precisa.

Abiti, accessori, oggetti di ogni tipo ormai ‘abbandonati’ riempiono armadi, cassetti e superfici creando ingombro e confusione. Al contrario, fare spazio consente di avere a portata di mano ciò che ci serve quotidianamente, riordinare in fretta e anche pulire.

Potremmo scoprire sepolto nei cassetti un tesoro di vecchi oggetti hi-tech come cellulari e caricabatterie ormai inutilizzati che possono essere avviati a riciclo come Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) con vantaggi economici e ambientali. Anche gli abiti possono entrare nella catena della raccolta differenziata, insieme alle scarpe e ad altri tessuti. Oltre alla possibilità di donare e scambiare ciò che è in buono stato.

"Una volta impostato il metodo è più facile mantenerlo, quindi la parte più difficile del lavoro è quella iniziale - conclude Toscani - In questo caso la figura del Professional Organizer può essere di particolare aiuto, perché un professionista aiuta ad affrontare il lavoro in maniera più rapida e funzionale, suggerisce strategie personalizzate da attuare e gli strumenti organizzativi migliori da usare e soprattutto aiuta ad impostare un sistema che dura nel tempo".

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