Volkswagen pensa alla probabile chiusura di una sua fabbrica tedesca.
Secondo l’Amministratore delegato Volkswagen, Thomas Schafer, le vendite in calo comporterebbero non solo una serie di tagli sui costi, ma anche una possibile chiusura di una delle fabbriche presenti in Germania.
Grazie a una serie di incontri con le rappresentanze locali, il Costruttore tedesco si impegnerebbe a non effettuare licenziamenti fino al 2029.
Abbattere i costi, per risanare i bilanci e i conti. L’avvento delle auto elettriche ha comportato una serie di investimenti da parte dei costruttori, tuttavia il mercato non ha risposto con la stessa enfasi, così tante grosse realtà automobilistiche sono state costrette a rivedere i propri piani.
Investimenti alti, transizione energetica e scarsa domanda, questi i tre fattori che hanno messo “in crisi” il Gruppo Volkswagen.
Se non ciò non bastasse, anche la situazione economica della Germania non è delle più rosee. La guerra in Europa e la profonda incertezza dei mercati internazionali, sono due fattori che possono comportare una serie di conseguenze imprevedibili.
Dunque, per Volkswagen, l’unica soluzione sarebbe quella di tagliare i costi? Non proprio così, perché si pensa alla possibile chiusura di una delle sue fabbriche presenti in Germania.
A fronte di questa possibile ipotesi, i sindacati hanno espressamente dichiarato che questa incresciosa situazione sarebbe dovuta a una serie di errori nella programmazione dei nuovi modelli ma anche al mancato investimento nelle tradizionali tecnologie.
L’elettrico non è ancora la scelta definitiva per gli europei, perché non investire nell’ibrido, alimentazione “pulita” e ben vista dagli automobilisti?