Volkswagen potrebbe chiudere uno dei suoi stabilimenti in Germania.
Una decisione che non avrebbe precedenti, al fine di ridurre i costi dovuti a una transizione energetica affrettata e imposta da Bruxelles, la Volkswagen sarebbe in procinto di chiudere una fabbrica e un impianto dedicato alla produzione di componenti per auto.
Entro il 2026, il colosso automobilistico tedesco mira a un taglio di dieci miliardi di euro. Secondo quanto dichiarato da Oliver Blume, AD Volkswagen, la Germania starebbe perdendo terreno in termini di competitiva, vista anche l’avanzata di nuove realtà provenienti dall’Asia.
Per il Marchio tedesco, gli affari non vanno bene neanche in Borsa. Negli ultimi cinque anni, il suo titolo è tra quelli con maggior performance tra i costruttori automobilisti europei.
La perdita di competitività e il doveroso tagli odi costi avrebbe un unico imputato, l’auto elettrica.
La brusca accelerazione che il Gruppo tedesco avrebbe inferto in questa direzione, investendo milioni di euro nello sviluppo di auto elettriche moderne, tecnologiche ma che di fatto non hanno avuto lo stesso appeal per il pubblico, ha contribuito a far andare i conti in rosso.
La chiusura di una fabbrica Volkswagen in Germania sarebbe un evento senza precedenti. Su questa possibile ipotesi è intervenuta anche la direttrice del Consiglio di Fabbrica, Daniela Cavallo, che ha accusato i manager VW di aver condotto una gestione fallimentare e di aver preso decisioni sbagliato.
L’auto elettrica può e deve essere un’opportunità ma la scelta di non investire nell’ibrido è senza ombra di dubbio, una decisione che sta avendo risvolti pesanti e drammatici