Protocollo d'intesa ministeri-Unasca contro 'false nazionalizzazioni' per aumentare sicurezza e legalità nel settore contro attività spesso legate a criminalità specializzata
E' un protocollo d’intesa volto a promuovere princìpi di legalità anche nel settore automotive quello sottoscritto oggi a Roma, presso la Sala Conferenze Matteotti a Palazzo Theodoli, tra il Ministero dell'Interno, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica).
L'accordo (della durata di due anni, rinnovabili) si propone di contrastare il traffico internazionale e il riciclaggio di veicoli, con particolare attenzione alla prevenzione delle "false nazionalizzazioni", una attività a cui ricorre spesso la criminalità specializzata che con sistemi truffaldini, si inserisce nelle procedure di regolarizzazione dei veicoli stranieri sul territorio italiano, per reimmatricolare veicoli provento di reato corredandoli così di documenti e targhe italiane. come si spiega in una nota, l'accordo - siglato dal Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, il Prefetto Renato Cortese, da Pasquale D’Anzi, Direttore Generale per la Motorizzazione, per i servizi ai cittadini e alle imprese in materia di trasporti e navigazione e dal Presidente di Unasca Andrea Vannucchi, - "testimonia l'impegno congiunto nel promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione per rafforzare i livelli di legalità e sicurezza, in particolare nel contesto della nazionalizzazione dei veicoli provenienti dall’estero e delle relative procedure amministrative.
Secondo i dati del 2023, sono stati importati in Italia 175.000 veicoli dall'UE, di cui l'82% usati. Di questi I’89% è stato intestato a privati cittadini, il 2% a società di noleggio ed il restante 8% è stato intestato a Concessionari di auto. Lo scorso anno sono state sequestrate 132 vetture frutto di 'false nazionalizzazioni'. L'accordo prevede inoltre la definizione di piani operativi specifici per coinvolgere altre amministrazioni, enti, associazioni e soggetti privati nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, garantendo un impegno concreto e misurabile verso la prevenzione dell'illegalità nel settore automotive.
"Questo impegno a lungo termine sottolinea la determinazione delle parti nel perseguire un obiettivo comune di sicurezza e legalità, fondamentale per la tutela dei cittadini e per la promozione di un mercato equo e trasparente" conclude la nota.