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In ufficio con gli shorts, la moda sdogana i pantaloncini

Alcune proposte dalle passerelle estive. Da sinistra John Richmond, Giorgio Armani e Etro (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Alcune proposte dalle passerelle estive. Da sinistra John Richmond, Giorgio Armani e Etro (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
28 giugno 2016 | 13.00
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Negli anni '80 Krizia dimostrò che per essere eleganti non bisognava indossare per forza l'abito lungo: con un paio di hot pants la donna era libera da imposizioni e pregiudizi senza per questo perdere un briciolo della sua raffinatezza. E se è vero, come si dice da anni, che per i lavoratori i tempi di camicette accollate e completi monacali anche d'estate sono finiti, sfoggiare gli shorts in ufficio può rivelarsi sorprendentemente chic. Complici gli stilisti, che hanno rispolverato la tendenza sulle passerelle, i pantaloncini fanno breccia nel guardaroba di stagione, svincolandosi dal cliché del capo da spiaggia.

Ma indossarli alla scrivania è ancora sinonimo di trasgressione? A porsi la questione è 'Madame Figaro' che ha promosso a pieni voti i calzoncini in ufficio purché rispettino alcune regole. Certo, molte aziende che lavorano a stretto contatto con il pubblico storceranno il naso di fronte a tale violazione dei codici vestimentari, ma se si svolge un mestiere che non necessita tenute particolari, ci sono ottime ragioni per cedere al calzoncino. Bandite le lunghezze mini e il fit strizzato, se indossato in versione neo sartoriale e abbinato a una giacca equilibrata dà un tocco di classe all'intero outfit.

Bene quello a vita alta e scivolato, declinato in lino, cotone e chambray o con pince e risvolto come insegna Giorgio Armani che ne ha fatto un po' il suo fil rouge di stagione, rivisitandolo con dettagli sartoriali e confermando il binomio con la giacca e il blazer scivolato. Meno noioso del classico tailleur, quello boho tratteggiato da Etro è in lino e si indossa con una morbida blusa e cintura stretta in vita.

Gli hot pants stanno bene con tutto, è vero, ma vale sempre la regola base: se si scoprono le gambe, bisogna evitare scollature vertiginose. Chi opta per il pantaloncino dovrebbe abbinarlo a una blusa morbida o a una giacca sportiva abbottonata. Per la stagione estiva la tendenza li vuole larghi e in stile culotte, o al massimo declinati in versione short suit come quella proposta da John Richmond.

Off limits i modelli in jeans o sfrangiati, lato calzature, invece, via libera a sandali flat e mocassini, no a tacchi vertiginosi e platform extra long, al limite si può azzardare il tacco bold. E se per le giovanissime non esistono limiti agli shorts in ufficio, se non quelli imposti dal buongusto, per le over 40 il discorso cambia. Sì, perché a tradire l'età sono spesso le ginocchia non più toniche o le vene varicose che fanno disperatamente capolino sulle cosce. La soluzione, in questi casi, è scegliere modelli più lunghi o evitare di indossare i pantaloncini.

In tadem con una giacca sartoriale, gli shorts possono trasformarsi nella la quintessenza dell'eleganza e incarnare l'alternativa ideale per le refrattarie del tailleur gonna. E pazienza poi se i nuovi shorts non convincono i puristi dello stile, per i quali infrangerebbero ogni regola di ricercatezza e bon ton. Per loro vale la frase pronunciata da Alexander McQueen: "Nella moda non esistono regole".

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