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Dolce&Gabbana, questione di stile

Per la prossima primavera-estate dedicata all'uomo il duo creativo riparte dallo stile e dal suo Dna, tra coppole, completi destrutturati e sartorialità

L'uscita finale della collezione uomo spring-summer 2024 di Dolce&Gabbana
L'uscita finale della collezione uomo spring-summer 2024 di Dolce&Gabbana
17 giugno 2023 | 15.21
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"Lo stile è come una carta di credito, fa parte di te, è tuo e non lo puoi passare ad altri". E' lo statement di stile che Domenico Dolce e Stefano Gabbana portano in passerella per raccontare la prossima primavera-estate per l'uomo, andata in scena oggi al Metropol di Milano. "Sui social siamo tempestati di immagini che sono una il contrario dell'altra e ciò crea una gran confusione e insicurezza - raccontano gli stilisti -. Abbiamo icone nuove ogni giorno ma domani ci ricorderemo di loro?". E' una primavera-estate con una base di tessuti senza peso, giacche destrutturate e pizzo. Un guardaroba classico ma estremamente contemporaneo: dai completi gessati alle trasparenze. Su tutto domina la sartorialità, il capo tagliato bene.

I codici e ii capi icona del marchio ci sono tutti: il rosario, la coppola, la canotta bianca. Alcune t-shirt hanno drappeggi che ricordano la struttura delle statue greche. Su alcuni capi, come le camicie, fiori scolpiti ingentiliscono i look. Ci sono ancora dei capi, scelti dall'archivio, che riportano l’etichetta dell’anno in cui sono stati presentati la prima volta. E ancora, i pantaloni con le pinces, il maxi bomber e i pigiami vestaglia in pizzo lasciano spazio a cinture obi e completi con i fiori ricamati. Una sola la stampa, il pois. Ai piedi scarpe calza, mentre la palette è dominata da nero, bianco, panna, grigio e cammello. Chiude lo show Jon Kortajarena, modello di culto prestato al grande schermo.

"Ci siamo detti 'noi uno stile ce l'abbiamo' e per questo abbiamo ripreso i nostri codici, a partire dalla sartorialità, che è eterna - sostiene il duo creativo - perché una bella giacca o un pantalone ben tagliato non passano mai di moda". Questo "è un momento di transizione - spiegano gli stilisti - chi ha i remi li tenga stretti, chi non li ha andrà la deriva perché siamo tornati alla qualità ed è l'unica salvezza". Del resto, "essere trendy a vent'anni è naturale - sottolineano - essere naturali a 40 è difficile ma noi ci divertiamo ancora, facciamo il nostro lavoro sempre con la stessa disciplina e amore da 40 anni. Poi un giorno vai di moda, un altro no. E va bene così". (di Federica Mochi)

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