Il ministro: "E' un atto geopolitico di cui prendere atto"
"Non per nostra decisione è stata ricreata una cortina di ferro nell'Est europeo e l'Europa deve riorientarsi verso l'Europa mediterranea marittima, attraverso anche e soprattutto l'Italia. E' un atto geopolitico di cui prendere atto e questo riguarda anche l'afflusso di merci; pensiamo al ruolo strategico che possono riprendere Trieste, Venezia e Genova e in generale il sistema portuale italiano anche rispetto alla ricostruzione dell'economia ucraina". A dirlo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione degli Stati generali delle camere di commercio sull’Economia del Mare.
"Uno dei punti fermi - ricorda - su cui si baserà l'evento sulla ricostruzione dell'Ucraina è proprio la piattaforma logistica ferroviaria, infrastrutturale e portuale del Nord Est italiano, a cui anche Genova sarà collegata per quello che potrà fare nel tirrenico. La piattaforma diventerà il terminale naturale delle merci ucraine visto che i porti dell'Ucraina saranno ostruiti per tanto tempo".
"Questo - commenta il ministro - ci fa capire come si sta orientando l'Europa anche perché il cambiamento climatico renderà meno accessibile i porti nel Nord Europa; per questo molti paesi stanno investendo nei porti italiani perché diventeranno centrali dal punto di vista geopolitico e climatico rispetto all'evoluzione dei prossimi anni. L'economia del futuro saranno quelle del mare e dello spazio dove l'Italia ha esperienza e importanti saranno le grandi risorse marittime e spaziali".
"L'Italia è il secondo Paese europeo per quanto riguarda i trasporti marittimi - ha affermato - , il terzo nella cantieristica navale, nel turismo costiero, nelle risorse marine non biologiche, al quarto posto per risorse biologiche marine e quinto posto nell'attività portuale".