"Viene lanciata oggi la petizione dello Snals-Confsal che coinvolge il mondo della scuola, le famiglie e tutti i cittadini al di là di ogni appartenenza partitica o associativa. Con questa petizione lo Snals impegna i partiti a indicare chiaramente nei propri programmi elettorali misure e risorse per la scuola. Il sindacato fornirà una costante informazione sulle risposte, invitando a votare chi si impegnerà più chiaramente. Saranno i cittadini, negli anni seguenti, a decidere nel segreto dell’urna se i politici eletti e i loro partiti abbiano onorato o no la promessa". E' quanto si legge in una nota dello Snals Confsal.
"Numerose -continua la nota- le motivazioni dell’iniziativa, perché da più di due anni la scuola sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze della legge 107 (la cosiddetta 'Buona Scuola') che l’ha portata a trasformarsi da palestra di istruzione e di intelligenza a luogo di trasmissione di direttive governative e gestione di potere arbitrario".
"Le conseguenze -spiega il sindacato di categoria- sono sotto gli occhi di tutti: la funzione docente umiliata, la collegialità retrocessa, il diritto alla titolarità eliminato con compromissione della continuità didattica, mentre permangono le classi pollaio e i problemi della sicurezza, cui non ha certo giovato il progressivo taglio degli organici Ata".
"Ancora più grave -insiste lo Snals- è la totale rimozione di ciò che costituisce il cuore della scuola: la centralità del processo d’insegnamento e la sua libertà, la qualità didattica, la serietà degli studi, perché l’istruzione è un diritto ma studiare è un dovere, il giusto riconoscimento, economico e sociale, dei lavoratori del settore. In realtà, oggi la scuola è meno libera, più farraginosa e anche più classista".
Questi i 7 obiettivi programmatici della petizione promossa dallo Snals: 1) La quantificazione di risorse economiche certificate ai fini del finanziamento di un Piano quinquennale di investimenti che porti nel giro di 5 anni a un progressivo innalzamento della quota di Pil destinata alla scuola così da posizionarla ai livelli degli altri paese Ue; 2) La messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici; 3) La persona al centro delle politiche e il riconoscimento del diritto alle pari opportunità formative; 4) L’abrogazione della legge 107/2015 e la rielaborazione di una riforma condivisa; 5) Lo stop alle 'classi pollaio'; 6) Lo stop definitivo all’innalzamento dell’età pensionabile; 7) La valorizzazione del personale scolastico, il recupero del suo ruolo sociale, la tutela della libertà d’insegnamento.