"Parte la trattativa per il rinnovo del ccnl Edilizia che riguarda più di un milione di lavoratori e il primo segnale visibile è quello che al tavolo ci sono solo Ance e Coop e non tutte le parti datoriali del settore come da noi auspicato nel presentare, il 22 novembre scorso, un’unica piattaforma contrattuale". E' quanto fanno sapere i segretari nazionali di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil Emilio Correale, Stefano Macale, Dario Boni.
Nel corso della discussione Ance e Coop hanno esposto le loro proposte, che per i sindacati sono “molto distanti dai contenuti della nostra piattaforma e rappresenterebbero, se attuate, un ulteriore passo indietro rispetto a quello di cui il settore ha veramente bisogno". "Pur condividendo le preoccupazioni dell’Ance -prosegue la nota- rispetto a un settore fortemente esposto al lavoro irregolare, al dumping contrattuale e alla concorrenza sleale, riteniamo che gli strumenti proposti non vadano nella direzione di una maggiore qualità del lavoro e della tutela dei lavoratori, né tanto meno favorirebbero una maggiore qualificazione delle imprese".
"Il sistema -avvertono- ha bisogno di una competizione alta dove la ripresa occupazionale sia intesa anche come ricambio generazionale favorendo interventi che determinino il giusto e meritato riposo di operai più anziani, puntando all’ ingresso di giovani tecnici e operai specializzati".
Per tutto ciò “riteniamo fondamentale il valore della nostra piattaforma che pone al centro l’ aumento dei salari, delle tutele e dei diritti in una dimensione di rilancio della nostra bilateralità territoriale fortemente incentrata su contrasto all’ elusione, formazione e sicurezza. Il ciclo delle costruzioni è cambiato in maniera importante e solo una visione unica di sistema può interpretarne la forte spinta all’ innovazione e alla riconversione".
"Pertanto -aggiungono gli esponenti di Feneal Filca Fillea- continuiamo ad essere convinti che tutti debbano con responsabilità e lungimiranza convergere sull’obiettivo di qualificare il settore delle costruzioni con un unico contratto nazionale, estendendo le tutele e le pratiche positive, non riducendole ulteriormente. Ci aspettiamo già dai prossimi incontri segnali concreti in questa direzione".