Un patronato che guarda al futuro, alle nuove sfide che una società e un mercato del lavoro sempre più frammentato presentano alle organizzazioni sociali che tutelano i diritti di lavoratori e pensionati. E' la visione che emerge dalla presentazione del Bilancio sociale Inca Cgil 2017, avvenuta oggi nella sede della Cgil nazionale a Roma. E il Bilancio 'racconta' quanto fatto dall'Inca negli ultimi anni, con tre milioni di pratiche 'lavorate' nel 2017 tra previdenza e diritto del lavoro, infortuni e malattie professionali e welfare.
"Noi ci siamo concentrati in questo Bilancio - ha spiegato ad Adnkronos/Labitalia Morena Piccinini, presidente Inca- sull'attività degli ultimi anni, soprattutto su alcuni aspetti che attengono ai rapporti con le categorie della rappresentanza con le quali stiamo facendo un lavoro molto intenso. E vediamo -ha continuato- che, sia nella tutela della salute nei luoghi di lavoro, sia nell'ambito delle prestazioni pensionistiche, c'è stato un grande aumento di operazioni. Un grande aumento soprattutto in quei settori in cui siamo riusciti a coinvolgere i delegati, nei quali siamo riusciti a fare un lavoro integrato con i funzionari delle categorie della Cgil e quindi fare un'azione di sistema".
Un 'sistema' con il sindacato che deve essere sempre più il futuro dell'Inca. "E questo -ha sottolineato Piccinini- è il nostro futuro: lavorare in un'azione di sistema con le categorie per offrire una tutela integrata, in modo tale che la rappresentanza collettiva e la tutela individuale siano percepite come un tutt'uno dal lavoratore e dal pensionato".
Un Bilancio sociale, quello realizzato da Inca, che ha voluto indagare, attraverso i dati registrati dal patronato, i cambiamenti apportati negli ultimi anni dagli interventi legislativi su lavoro e previdenza, e quindi sulla vita dei cittadini. "Racconta -ha spiegato ad Adnkronos/Labitalia Dario Boni, componente del collegio di presidenza dell'Inca- quella che è la situazione del mercato del lavoro dopo le modifiche intervenute con il Jobs act e la legge Fornero. Un quadro persistente di crisi, di incertezza, di allentamento dei diritti e di tutele che devono essere ricomposte in questo difficile mercato del lavoro".
In un tale mercato del lavoro, per Boni, la prima sfida per il patronato "è garantire i diritti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, in questo periodo in cui aumentano le morti 'bianche' e le malattie professionali". Una situazione di incertezza, ha ribadito Boni, "non migliorata dai nuovi provvedimenti del governo come quota 100 e reddito di cittadinanza sui quali aspettiamo di capirne di più, ci sono tanti interrogativi".
In particolare, nel corso della sua attività in questi anni l'Inca, a tutela di lavoratori esodati, ha presentato 25.525 domande di 'salvaguardia' dalla legge Fornero dal 2012 al 2017. E ancora, nel solo 2017, si sono rivolte all'Inca 12.690 persone, alle quali è stata presentata la domanda preliminare di riconoscimento delle condizioni di accesso alla pensione anticipata per lavoratori precoci. Importante anche il ruolo sull'Ape sociale: su un totale di 48.258 domande presentate all'Inps l’Inca ha presentato 17.418 domande, che rappresentano il 36% delle totali. E per quanto riguarda il grande numero di prestazioni e bonus, legati al tema della genitorialità, l'Inca ha visto aumentare il numero di operazioni richieste: infatti dal 2011 al 2017 il numero delle pratiche totali è passato da 13.412 a 19.353.