Rimini, 6 mag. (Labitalia) - Ripristinare il falso in bilancio, portare la soglia di tracciabilità del contante a 300 euro e perseguire l'autoriciclaggio. Parte da qui la 'piattaforma' Cgil sul fisco. Un capitolo che da per scontata la richiesta di una patrimoniale e che punta dritto contro l'evasione fiscale, una delle strade "per uscire dalla perenne rincorsa ai tagli per assenza di risorse".
"Della necessità di una riforma del fisco sono convinte anche le pietre", ironizza il leader Cgil, Susanna Camusso, aprendo il XVII congresso del sindacato, spostando il focus sull'evasione fiscale. "Un tema su cui servirebbe una vera mobilitazione civile che renda espliciti tutti gli effetti negativi dell'evasione", perché "l'evasione è un reato che si riesce ben poco a perseguire". Tante le le norme che sembrano offrire scorciatoie, troppe le amministrazioni locali hanno scelto di abbandonare il sistema centrale indebolendo l'iniziativa, denuncia ancora Camusso che attacca i "troppi benefici di cui godono gli evasori anche nell'usufruire dei servizi pubblici".
Per questo, dice, "crediamo che vadano proposte con nettezza, e in qualche caso riproposte, delle norme: ripristinare il reato di falso in bilancio è un immediato contributo alla legalità, un impedimento a costituire fondi per la corruzione; unificare e far comunicare le banche dati e portare la soglia di tracciabilità del contante a 300 euro, impedire e perseguire l'autoriciclaggio", propone sollecitando lo stop del lavoro se si evade. "Senza il combinato di patrimoniale e lotta all'evasione fiscale, non solo diventa difficile immaginare un equilibrio giusto nella tassazione dei redditi, ma non si determineranno politiche di investimento se tutto si concentra solo sui fondi strutturali", conclude.