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Scuola, Anief: "Cambiare il decreto sul personale o avremo un altro anno di disagi"

Sono diversi i punti da approvare, per il sindacato, in fase di conversione in legge del decreto 44/23

Immagine di repertorio - Ipa/Fotogramma
Immagine di repertorio - Ipa/Fotogramma
26 aprile 2023 | 07.20
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Cambiare la parte sulla scuola del decreto PA n. 44/23 pubblicato sabato scorso in Gazzetta Ufficiale: lo chiede con forza il sindacato Anief, spiegando che in caso contrario per l’Istruzione pubblica italiana si profila un altro anno difficile perché il personale sarà insufficiente e largamente precarizzato con conseguenze negative anche per la didattica. L’appello arriva da Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato: attraverso una diretta sui canali social dell’Anief, il sindacalista ha detto che "già in settimana dovremmo avere la calendarizzazione del testo del decreto 44 per l’avvio dell’esame del Parlamento. Il problema è che questo decreto scontenta tutto il mondo della scuola".

Il sindacalista ha ricordato che già nel 2022 avevamo avuto “45 mila assunzioni andate a vuoto: invece di cambiare le regole, assumendo anche da classe di concorso prima fascia Gps, continuiamo ad immettere in ruolo solo su sostegno, per il quale abbiamo sempre 80 mila posti in deroga, moltissimi dei quali vanno a non specializzati perché i corsi di didattica speciale sono rivolti a pochi candidati. Con questo decreto, l’accesso al Tfa sostegno è limitato a coloro che hanno tre anni di insegnamento, continuando a non coprire il fabbisogno reale".

"Ci saremmo aspettati poi l’organico aggiuntivo degli ultimi due anni, visto che si parla di organizzazione e c’è da portare avanti tutta la partita del Pnrr in ogni istituto. Per la mobilità – ha continuato Pacifico - bisognava risolvere il problema dei vincoli per sempre, non solo per un anno: chiederemo in Parlamento che vengano tolti per tutti. Altro tema, gli specializzati all’estero: andranno in prima fascia Gps e saranno inseriti in coda per ottenere al massimo contratti a tempo determinato: per noi non è giusto”.

“Se passa il testo approvato dal Governo sabato scorso, la prossima estate – continua il presidente Anief – torneranno le mancate immissioni in ruolo per due terzi dei posti decretati dal Mef e pure l’abuso dei contratti a termini sui quali l’Unione europea sta perdendo la pazienza. Inoltre, rimane indispensabile assumere in ruolo gli idonei dei concorsi ordinari e riservati e partecipanti dell'ultimo straordinario bis. Non serve uno straordinario ter. Per tutti questi motivi, chiederemo modifiche al testo, presto all’esame del Parlamento: stiamo predisponendo i primi 20 emendamenti tra i segnalati anche dal popolo della scuola tra organici, reclutamento, graduatorie, mobilità”.

In sintesi, sono diversi i punti da approvare, per l’Anief, in fase di conversione in legge del decreto 44/23: estensione assunzione a posti curricolare anche in 2 fascia e per tutti i candidati inseriti in graduatoria; trasformazione ad esaurimento graduatorie di merito; integrazione graduatorie concorso straordinario bis; conferma ruoli assegnati con riserva; attribuzione organico aggiuntivo; trasformazione posti in deroga su sostegno; proroga deroga vincoli mobilità per tutta la durata dell'attuazione Pnrr.

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