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Migranti: Servizio civile anche per titolari protezione internazionale

Migranti: Servizio civile anche per titolari protezione internazionale
31 maggio 2017 | 17.17
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Il servizio civile nazionale diventa sempre più universale e si estende anche ai titolari di protezione internazionale e umanitaria, ossia a quei cittadini stranieri che arrivati da noi in seguito alla fuga da guerre o dittature abbiamo ottenuto il riconoscimento di uno status giuridico di asilo politico o un permesso di soggiorno umanitario.

L'azione è prevista da un protocollo d’intesa, siglato oggi, con cui la presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, il ministero dell’Interno e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si impegnano a sviluppare azioni mirate a garantire percorsi di inserimento sociale ai titolari di protezione internazionale e umanitaria, attraverso attività di impegno civico nell’ambito dei progetti di Servizio civile nazionale.

"Questi progetti di Servizio civile -spiega a Labitalia il sottosegretario al Lavoro con delega alle Politiche Giovanili e al Servizio civile nazionale, Luigi Bobba- non saranno finanziati con risorse del servizio civile ma con risorse del Fami, Fondo asilo migrazione e integrazione, ossia risorse europee che l'Unione ripartisce tra i vari paesi membri e che devono essere espressamente dedicate al sostegno delle politiche di accoglienza e di integrazione dei richiedenti asilo, nel rispetto dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue".

Obiettivo principale delle azioni che vengono promosse nell’ambito del Protocollo, infatti, è quello di supportare l’autonomia dei titolari di protezione internazionale e umanitaria, migliorare la loro occupabilità e valorizzare le loro competenze.

I settori di intervento in cui potranno essere attivati i progetti di Servizio civile nazionale per questi cittadini sono: assistenza (tutela dei diritti sociali e servizi alla persona); protezione civile; ambiente; patrimonio artistico e culturale; educazione e promozione culturale. L’ottica entro cui sviluppare gli interventi è quella della solidarietà sociale, della tutela dei diritti civili, della formazione, della promozione della cultura della legalità, dell’integrazione e dell’inclusione sociale.

“Il Protocollo costituisce un’occasione per cominciare a dare attuazione alla riforma del Servizio civile universale - dichiara Bobba - che prevede la possibilità di svolgere il Servizio civile anche per coloro che non sono cittadini italiani ma che risiedono regolarmente sul nostro territorio. Rappresenta, altresì, una modalità di attuazione del Piano d’azione sull’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi, promosso dalla Commissione europea il 7 giugno 2016, che prevede proprio il sostegno agli Stati membri nel processo di integrazione dei cittadini terzi e nella valorizzazione del contributo economico che apportano all’Ue".

“Sono davvero molto soddisfatta -commenta il sottosegretario al Lavoro con delega all’Immigrazione e alle Politiche di Integrazione, Franca Biondelli - dell’intesa firmata oggi, che delinea un percorso, nel segno della solidarietà sociale, capace di coniugare aspetti diversi nell’ambito di progetti di grande valenza volti a favorire l’inclusione e la crescita dell’autonomia delle persone coinvolte, nel segno di una condivisione di valori e regole fondanti".

A firmare il protocollo, oltre a Bobba e Biondelli, è stato il sottosegretario all’Interno con delega alle Libertà Civili e all’Immigrazione, Domenico Manzione. “L’accordo rappresenta un primo passo verso l’integrazione delle persone -afferma Manzione- alle quali è stata riconosciuta la protezione internazionale o la protezione umanitaria. E’ un passo piccolo ma importante e va nella giusta direzione. Ovviamente, ne siamo molto soddisfatti e ringraziamo per la piena collaborazione che si è instaurata fra il ministero dell’Interno, la presidenza del Consiglio e il ministero del Lavoro”.

“L’Avviso per la presentazione dei progetti sarà emanato dal Dipartimento della Gioventù e riguarderà quasi 3.000 volontari - conclude Bobba - e con soddisfazione sottolineo l’efficace sinergia che si è creata tra le tre amministrazioni, finalizzata al raggiungimento di importanti obiettivi comuni”.

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