"Vanno superati i limiti di politiche assistenziali che lasciano scoperti parti importanti del mondo del lavoro autonomo e anche manageriale".
"Anche sulle riforme i manager possono dare un sostegno fattivo. In particolare sulle tre grandi riforme che saranno realizzate dal Governo nei prossimi mesi, ovvero sugli ammortizzatori sociali, sul sistema previdenziale e su quello fiscale". Così Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, nel corso dell'assemblea nazionale della federazione dei dirigenti, tenutasi nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al Senato.
"Sugli ammortizzatori, su cui crediamo che va sostenuto un disegno di universalità, abbiamo avviato un'interlocuzione con il Ministero del Lavoro, di cui parlerà il collega Beccari, che ha portato già a un contributo a supporto delle idee di semplificazione", ha spiegato.
Secondo Mantovani "vanno superati i limiti di politiche assistenziali che lasciano scoperti parti importanti del mondo del lavoro autonomo e anche manageriale. Non basta un 'abito uguale per tutti' ma è necessario che l'abito copra tutte le difficoltà". Ha detto.
"Non vogliamo indirizzare il Paese -ha proseguito - verso un modello di lavoro low-cost: la necessaria flessibilità in entrata e in uscita deve accoppiarsi alle tutele tipiche del contratto a tempo indeterminato, soprattutto per i giovani. Ma grande attenzione deve essere data alla retribuzione che deve crescere a tutti i livelli".
"Occorre superare quota 100 e le nostre idee vanno sempre nella direzione della sostenibilità - ha affermato Mantovani -. A nostro parere però provvedimenti eccessivamente incentivanti caricano costi su bilancio dello Stato che poi si scaricano sulle generazioni future. Sosteniamo perciò un provvedimento che preveda il pensionamento anticipato con almeno 64 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva, crediamo che così si possa creare un sistema sostenibile che vada gradualmente a convergere verso un sistema puramente contributivo che tra qualche anno sarà il sistema di tutti".
"Crediamo che il Pnrr sia stato costruito in modo tale da potere valorizzare le capacità e le competenze di questo Paese - ha affermato -, a patto di riuscire ad attivarlo. Noi ci siamo, siamo pronti a fornire un apporto manageriale, basato su quella capacità progettuale e organizzativa e di concretezza, richiamato recentemente anche dal premier Draghi".
"Vogliamo avere presenza attiva nella fase operativa, chiediamo -è la richiesta di Mantovani- che il governo riconosca la necessità di usare capacità manageriali e tecniche proprio nella fase esecutiva. Il piano è stato costruito in modo razionale e rigoroso in modo tale da avere una governance chiara, per cambiare il volto del nostro Paese", ha continuato.
"Noi ci siamo -ha ribadito Mantovani- chiediamo di essere coinvolti anche come organizzazione non solo chiamando i singoli manager".
"Nel Pnrr crediamo - dice - che sia importante inserire delle misure che vadano ad accrescere le competenze dei cittadini, solo così il Paese può migliorare. Su questo serve il massimo impegno. Si può ad esempio replicare il modello dei voucher che ha funzionato in precedenza. E vanno incentivate le assunzioni a tempo indeterminato dei manager".