Diffusione delle competenze digitali, business innovation, trasformazione tecnologica del porto di Trieste, sviluppo di nuovi servizi digitali, in particolare nel settore sanitario, e industria 4.0: sono questi i principali risultati ottenuti a un anno dalla firma del protocollo d'intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia e Cisco Italia per accelerare la digitalizzazione del territorio. L'occasione per il bilancio è stato l'incontro che si è svolto oggi, a Roma, presso gli uffici della Regione Friuli Venezia Giulia nella capitale, che ha coinvolto il direttore operativo di Cisco, Rebecca Jacoby, l’amministratore delegato di Cisco Italia, Agostino Santoni, Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, e Simone Puksic, presidente di Insiel, la società Ict-house della Regione.
Un confronto durante il quale sono stati condivisi gli avanzamenti delle iniziative sin qui avviate nel quadro del protocollo, nato per accelerare la digitalizzazione della Regione Friuli Venezia Giulia, declinando a livello regionale gli obiettivi del piano di investimenti Digitaliani lanciato da Cisco nel nostro paese all’inizio del 2016.
Il protocollo di intesa prevede diversi ambiti d’azione: diffusione delle competenze digitali, business innovation, trasformazione tecnologica del Porto di Trieste, sviluppo di nuovi servizi digitali in particolare in ambito sanità e Industria 4.0. Il lavoro di questi mesi è stato intenso e ha investito tutte queste aree, con risultati che si possono già toccare con mano.
"La Regione Friuli Venezia Giulia, tramite la sua partecipata Insiel, è molto impegnata sul tema della digitalizzazione -ha commentato l’amministratore delegato di Cisco Italia, Agostino Santoni- per offrire ai cittadini, alle imprese e al territorio opportunità di crescita e migliori servizi; questa attenzione ci ha consentito in poco tempo di affrontare tanti temi e avviare progetti importanti, con risultati concreti. Vogliamo aiutare a fare di questa regione un laboratorio di digitalizzazione, a cui anche le altre amministrazioni locali possano guardare; coinvolgendo anche il nostro direttore operativo in questo incontro abbiamo voluto dare il massimo risalto ad una collaborazione in cui crediamo davvero molto”.
"Si sta procedendo -ha affermato Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - nel segno della concretezza lungo il percorso delineato con l'accordo dello scorso anno. I risultati sono già visibili, in particolare in due settori", ha indicato la presidente, riferendosi all'avvio della digitalizzazione delle operazioni doganali del porto di Trieste e al proficuo lavoro in atto nel comparto sanitario per implementare le connessioni tra ospedali hub e spoke e il territorio al fine, ha evidenziato, di accrescere i servizi da remoto utilizzando le nuove tecnologie.
"La strada è tracciata -ha confermato Serracchiani- e in un anno abbiamo compiuto passi davvero importanti. Grazie a questa collaborazione tra pubblico e privato, infatti, contiamo di completare diversi progetti già nei prossimi mesi".
Per rafforzare le infrastrutture tecnologiche del Porto di Trieste, elemento centrale nel quadro economico della regione, è stato studiato un piano in varie fasi, incentrato sulla creazione di soluzioni e servizi innovativi basati in particolare sulle tecnologie dell’Internet delle Cose e sulla connettività.
Ad oggi, è stata realizzata una rete Wi-Fi nell’area del Porto dedicata agli sbarchi delle grandi navi turistiche, che consente ai visitatori di potersi connettere immediatamente ai loro contenuti e a servizi dedicati alla città. Nell’area commerciale del porto, in parallelo, si è avviato un progetto dedicato al tracciamento delle merci durante i procedimenti doganali.
Grazie all’adozione di soluzioni evolute di sensoristica e di controllo, le merci sbarcate al porto sono seguite passo passo nel trasporto su rotaia verso l’area doganale di Fernetti, con importanti vantaggi in termini di sicurezza e di efficienza per tutte le operazioni: è già allo studio con Insiel un progetto per attivare il tracciamento anche per le merci che sono trasportate alla dogana su gomma.