"La crisi economica è davvero asimmetrica e molto selettiva, e le ricerche che realizziamo e le statistiche ufficiali mostrano come le imprese medio piccole stiano soffrendo maggiormente in alcuni comparti evidentemente più toccati dai provvedimenti restrittivi e dalle misure adottate in questi ultimi anni". Lo ha detto Nando Pagnoncelli, amministratore delegato Ipsos Italia, intervenendo alla conferenza di stampa di Generali "Con le imprese per generare il futuro".
Pagnoncelli ha parlato delle aspettative delle aziende, "il mood" come l'ha definito. "Partendo dalla fiducia delle aziende -ha spiegato- c'è stato un miglioramento nel mese di dicembre 2020 e poi invece un ridimensionamento successivo, ma è interessante osservare, nella flessione generale, come il settore del commercio abbia avuto una stabilizzazione con una leggera ulteriore decrescita. In particolare le pmi (quelle che hanno un fatturato inferiore ai 2,6 milioni di euro) sono quelle che vedono più rischi che opportunità: e questi sono risorse finanziarie insufficienti, difficoltà coi clienti italiani per le insolvenze e i ritardi sui pagamenti e ancora una pressione sui prezzi (29%), il tema della burocrazia. Questi sono i rischi prevalenti".
"C'è una differenza piuttosto pronunciata -ha aggiunto Pagnoncelli - tra le imprese sugli effetti dell'emergenza Covid. Abbiano risposte diverse a seconda della classe dimensionale. Quelle più piccole si polarizzano: un po' più di un terzo pensa che il fatturato potrà aumentare, ma a questo 35% si contrappone un 25%, ossia una quota veramente molto rilevante, di imprese che temono un calo di fatturato. Il saldo è positivo solo perché passando dalla classe dimensionale più piccola a quella più grande, aumentano gli ottimisti", ha concluso.