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Variante covid africana, oltre 30 mutazioni su Spike

Cdc Africa: la B.1.1.529 è stata rilevata in poco più di 80 campioni

(Afp)
(Afp)
26 novembre 2021 | 13.17
LETTURA: 2 minuti

La variante covid africana è stata rilevata in poco più di 80 campioni. E quello che preoccupa è la presenza di oltre 30 mutazioni solo nella regione della proteina Spike, responsabile dell'ingresso del coronavirus Sars-CoV-2 nelle cellule umane. Cosa si sa finora della nuova variante etichettata come B.1.1.529 e intercettata in Sudafrica lo spiegano gli esperti dei Cdc africani, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Ieri, 25 novembre, spiegano in una nota, "l'Istituto nazionale per le malattie trasmissibili (Nicd) in Sudafrica ha annunciato il rilevamento di una nuova variante del virus Sars-CoV-2, a seguito del sequenziamento genomico. Il suo emergere coincide con un improvviso aumento dei casi nella provincia di Gauteng negli ultimi giorni ed è quindi attentamente monitorato dalle autorità sanitarie sudafricane".

Al 25 novembre la variante era presente in 77 campioni raccolti tra il 12 e il 20 novembre dalla provincia sudafricana di Gauteng, 4 campioni invece arrivano dal Botswana e 1 campione in cui è presente la nuova variante è stato segnalato a Hong Kong. "La variante B.1.1.529 mostra più mutazioni nel genoma del virus", ribadiscono gli esperti dei Cdc africano. "Alcune sono state rilevate in varianti precedenti, come Alfa e Delta, e sono state associate ad una maggiore trasmissibilità ed evasione immunitaria".

Molte delle altre mutazioni identificate, però, puntualizzano i Cdc, non sono ancora ben caratterizzate e non sono state identificate in altre varianti attualmente in circolazione. Sono dunque in corso ulteriori indagini per determinare il possibile impatto sulla capacità del virus di trasmettersi in modo più efficiente, di influire sull'efficacia del vaccino ed eludere la risposta immunitaria e sulla capacità di causare malattie più gravi o più lievi.

Gli esperti dei Cdc africani fanno un accenno ai divieti di viaggio, sconsigliandoli perché "per tutta la durata di questa pandemia, si è osservato che la loro imposizione non ha prodotto un risultato significativo. Piuttosto dovrebbe essere data priorità all'implementazione di misure sociali e di sanità pubblica" e "accelerare le vaccinazioni".

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