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Vaccino covid 5-11 anni, Ecdc: "Priorità bimbi a rischio"

"Per gli altri valutino i Paesi" ma "anche i bimbi senza fattori di rischio noti sono suscettibili di malattie gravi"

Afp
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01 dicembre 2021 | 16.56
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Vaccini anti coronavirus, "i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni che sono a rischio di Covid-19 grave dovrebbero essere considerati un gruppo prioritario per la vaccinazione, così come in altri gruppi di età". Ma "anche i bimbi senza fattori di rischio noti sono suscettibili di malattie gravi e di ospedalizzazione, quindi si potrebbe prendere in considerazione la vaccinazione di tutti i bambini tra i 5 e gli 11 anni, tenendo conto dell'epidemiologia di Sars-CoV-2 a livello nazionale" di ciascun Paese.

Sono due dei punti principali contenuti in un documento dal titolo 'Considerazioni provvisorie di salute pubblica per la vaccinazione dei bambini', pubblicato oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l'Ecdc, dopo che nei giorni scorsi è arrivata la raccomandazione positiva da parte del Comitato per i medicinali a uso umano Chmp dell'Agenzia europea del farmaco Ema per l'estensione d'uso del vaccino Pfizer/BioNTech in questa fascia d'età.

"Le potenziali opportunità offerte dalla vaccinazione dei bambini dovrebbero essere considerate nel contesto dei livelli complessivi di diffusione del vaccino" in ogni Paese "e della situazione epidemiologica in una particolare area dove la vaccinazione viene messa in campo - si legge -. Dovrebbero essere considerati anche gli aspetti relativi all'implementazione" di questa attività "e all'equità sanitaria".

"La vaccinazione dei bambini" contro Covid "non può essere considerata un sostitutivo della vaccinazione degli adulti", il monito lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. "L'aumento del tasso di vaccinazione nella popolazione adulta ammissibile rimane la principale priorità di campagne di immunizzazione che cercano di ridurre la morbilità e la mortalità legate a Covid-19", è il messaggio lanciato dall'ente europeo nel report diffuso oggi.

Uno dei punti cruciali in base ai quali si valuta l'allargamento della vaccinazione ai bimbi è legato alla possibilità che coprire questa fascia d'età possa aiutare ad arginare il virus Sars-CoV-2. Ma l'Ecdc avverte che, per quanto riguarda la trasmissione del virus a livello comunitario, "si prevede che l'impatto della vaccinazione dei bambini sarà più debole per i Paesi con un basso tasso di vaccinazione negli adulti e più forte per i Paesi in cui c'è un alto tasso" di vaccinati "tra i grandi".

"Fra i bambini di 5-11 anni sono aumentati i tassi di ricovero e la proporzione di pazienti ospedalizzati con Covid, in linea con quanto accade in altri gruppi d'età", ma i ricoveri "rimangono a livelli molto più bassi nei bambini rispetto agli adulti", segnala ancora l'Ecdc.

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