La Corte Suprema, per la prima volta con la Barrett, ha respinto l'ultimo appello. Le esecuzioni capitali sono riprese dopo 17 anni per volere di Trump
E' stata eseguita negli Stati Uniti una nuova condanna a morte federale, l'ottava di quest'anno. Orlando Hall è stato giustiziato la scorsa notte nel carcere di Terre Haute, in Indiana, dopo che la Corte Suprema ha respinto un ultimo appello. Si tratta della prima decisione di questo tipo cui ha preso parte Amy Comey Barrett, la nuova giudice suprema nominata da Donald Trump, che ha votato assieme alla maggioranza conservatrice.
Dopo 17 anni di sospensione, le condanne a morte federali sono riprese quest'anno su indicazione di Trump. Con il caso Hall si viola anche la consuetudine di sospendere le esecuzioni durante la transizione fra un presidente e l'altro, per permettere al nuovo capo della Casa Bianca di decidere in merito.
Hall, un afroamericano di 49 anni, era stato condannato a morte nel 1994 per un'atroce delitto, il rapimento, lo stupro e l'omicidio di una sedicenne, Lisa Renee, che era stata sepolta ancora viva. Secondo l'accusa, la ragazza, che non c'entrava nulla, era stata rapita dalla banda di cui faceva parte Hall per punire il fratello per uno sgarbo in un traffico di droga.
Hall non ha mai negato la partecipazione al delitto ed ha espresso rimorso dopo la condanna, riferisce la Cnn. Secondo i suoi attuali difensori, all'epoca non ebbe un processo equo perché non ebbe adeguata assistenza dall'avvocato d'ufficio e il giudice impedì la nomina di giurati afroamericani.