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Ue, Conferenza sul futuro dell'Europa

Cerimonia inaugurale a Strasburgo, in Francia, dove ha sede il Parlamento Europeo

(FOTOGRAMMA/IPA)
(FOTOGRAMMA/IPA)
09 maggio 2021 | 09.58
LETTURA: 9 minuti

Parte oggi ufficialmente, con una cerimonia inaugurale a Strasburgo, in Francia, dove ha sede il Parlamento Europeo, la Conferenza sul Futuro dell'Europa. In realtà gli incontri e i dibattiti sui vari temi (ambiente e clima, salute, economia e lavoro, eccetera) si svolgono già da qualche tempo (l'agenda è consultabile sulla piattaforma multilingue futureeu.europa.eu).

All'inaugurazione, che è stata in forse fino a venerdì, quando è stato trovato un accordo informale, partecipano il presidente del Parlamento, David Sassoli, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il primo ministro portoghese Antonio Costa per il Consiglio Ue.

L'inaugurazione in presenza nella città alsaziana è anche una riaffermazione del ruolo di quest'ultima come sede Ue, azzerato dalla pandemia di Covid-19 (da febbraio 2020 non si sono più tenute plenarie a Strasburgo, contrariamente a quanto prevedono i trattati). La Conferenza è, nella sua essenza, un tentativo di dimostrare che l'Ue è capace di riformarsi non solo attraverso le crisi, come è stato finora, ma anche in assenza di una forte pressione esterna. Come dice il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, "dopo 10 anni di gestione delle crisi, in Europa dobbiamo finalmente riprendere il controllo dell'agenda".

Finora non è stato così: la crisi migratoria del 2015 ha prodotto un significativo rafforzamento di Frontex e un programma di ricollocamento dei richiedenti asilo (applicato solo in parte), ma poi i flussi sono calati e a tutt'oggi, sei anni dopo, la riforma del sistema Ue di asilo giace irrisolta a causa delle divisioni degli Stati membri, malgrado gli sforzi della Commissione.

Anche l'assetto istituzionale dell'Eurozona, malgrado la crisi finanziaria del 2008-2009 e quella susseguente del debito, resta tuttora incompleto: una volta passata la crisi, che ha prodotto il Meccanismo Europeo di Stabilità, è calata la pressione e l'Unione bancaria, per esempio, manca ancora di tasselli fondamentali come l'assicurazione comune dei depositi.


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