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Ucraina, Zelensky: "Non c'è più spazio per negoziati con Russia"

Gli attacchi di ieri hanno interrotto i rifornimenti di corrente e acqua a centinaia di migliaia di ucraini

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)
19 ottobre 2022 | 07.53
LETTURA: 4 minuti

"Gli attacchi sferrati dalla Russia ieri in Ucraina hanno interrotto i rifornimenti di corrente e acqua a centinaia di migliaia di ucraini. Un terzo degli impianti del Paese sono stati distrutti la settimana scorsa, con l'effetto - ha accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky - di provocare massicci blackout in tutta l'Ucraina". "Non c'è più spazio per i negoziati con il regime di Putin", ha aggiunto.

Il governo ucraino ha raccomandato intanto ai cittadini di fare un uso "consapevole" dell'elettricità tra le 17 e le 23, sostenendo che più si riducono i consumi, più stabile sarà il funzionamento dell'intero sistema energetico. "Ognuno di coloro che segue queste semplici regole per le ore di massimo consumo sta aiutando l'intero Paese", ha affermato il presidente ucraino nel suo messaggio alla popolazione.

Zelensky ha anche annunciato che per oggi è prevista una riunione dedicata alla situazione energetica del Paese, ed ha assicurato che il governo sta lavorando "a tutti gli scenari possibili".

Cina: "Sostenere sforzi diplomazia"

Il ministero degli Affari esteri cinese ha affermato che è necessario mostrare "calma e moderazione" e sostenere tutti gli sforzi diplomatici per risolvere la crisi in Ucraina. Rispondendo a una domanda di un giornalista sul ultimo attacco di droni a Kiev, il portavoce del ministero degli Affari esteri della Repubblica popolare cinese Wang Wenbin ha definito la guerra una "crisi in Ucraina" e la posizione della Cina su di essa "coerente e chiara", aggiungendo che "nelle circostanze attuali, tutte le parti interessate dovrebbero mostrare calma e moderazione, incoraggiare e sostenere tutti gli sforzi diplomatici che contribuiscono alla soluzione pacifica della crisi in Ucraina, per un'attenuazione congiunta della situazione".

Von der Leyen: "Attacchi russi a civili sono crimini di guerra"

Gli attacchi "mirati" contro infrastrutture civili che la Russia sta realizzando in Ucraina sono atti di "puro terrore" e "crimini di guerra" ai sensi del diritto internazionale. Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in plenaria a Strasburgo. "Ieri - afferma - abbiamo visto di nuovo la Russia condurre attacchi mirati contro infrastrutture civili e questo segna un nuovo capitolo in una guerra già molto crudele. L'ordine internazionale è molto chiaro: si tratta di crimini di guerra, attacchi mirati contro infrastrutture civili, con il chiaro obiettivo di tagliare fuori uomini, donne e bambini da acqua, elettricità e riscaldamento, con l'arrivo dell'inverno. Questi sono atti di puro terrore e dobbiamo chiamarli con il loro nome: questo è il momento di mantenere la rotta. Sosterremo l'Ucraina per tutto il tempo necessario e proteggeremo gli europei".

Intelligence Gb: "Rimossi 4 dei 5 generali russi con comando operativo diretto"

Intanto 4 dei 5 generali con comando operativo diretto su elementi relativi all'invasione russa del febbraio 2022 sono stati rimossi dai loro incarichi. Lo sottolinea l'intelligence britannica, nell'ultimo rapporto sulla situazione in Ucraina divulgato dal ministero della Difesa di Londra. "I sostituti di questi generali finora hanno fatto poco per migliorare le prestazioni sul campo di battaglia. La mancanza di continuità a livello di comando è probabilmente più dirompente che in un esercito occidentale perché secondo la dottrina russa la messa a punto dei piani spetta in gran parte personalmente al comandante, piuttosto che ad uno staff più ampio impegnato in uno sforzo collettivo".

E gli elementi chiave della leadership militare russa sono sempre meno funzionali, sempre secondo l'intelligence britannica. "A otto mesi dall'invasione - vi si legge - elementi chiave della leadership militare russa appaiono sempre meno funzionali. A livello tattico, c'è quasi certamente una crescente carenza di sottufficiali capaci di organizzare e guidare i riservisti appena mobilitati".

Nel rapporto si fa quindi riferimento a testimoni oculari secondo cui l'"uccisione di 11 soldati russi vicino Belgorod da parte di un commilitone reclutato il 15 ottobre 2022, è avvenuta a seguito di commenti offensivi di un ufficiale nei confronti delle reclute appartenenti a minoranze etniche". "È probabile - si osserva nel rapporto - che lo scarso livello di leadership peggiori il morale e la poca coesione delle unità in molte parti delle forze russe".

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