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Russia, unità elite dell'esercito si rivolta contro comandanti

"Siamo stati mandati allo sbaraglio in una offensiva sconcertante" in cui ci sono state 300 vittime, fra morti, feriti e dispersi

Russia, unità elite dell'esercito si rivolta contro comandanti
07 novembre 2022 | 12.28
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La 155esima brigata di fanteria della Flotta del Pacifico, una unità di élite delle forze di Mosca, si è rivoltata contro i comandanti che hanno ordinato lo "sconcertante" assalto di mercoledì scorso contro il villaggio ucraino di Pavlivka, a sudovest di Donetsk, con 300 vittime, fra morti - 63 in due giorni- feriti e dispersi in quattro giorni di combattimenti. L'operazione era stata predisposta per assumere il controllo di una strada fondamentale per i rifornimenti. Oltre al comandante dell'unità, viene criticato anche il comandante del Distretto militare orientale, Rustam Muradov.

I soldati sopravvissuti, usualmente basati a Vladivostok, hanno scritto al governatore della regione di Primorye. "Siamo stati gettati in una offensiva sconcertante", recita il testo della lettera diffuso dalla blogger pro guerra Anastasia Kashevarova e dal canale Telegram Grey Zone. L'avanzata è stata pianificata, malgrado un chiaro svantaggio strategico "solo a beneficio dei rapporti e dei premi dei comandanti".

"Abbiamo perso circa 300 uomini negli scontri in seguito a una offensiva attentamente pianificata dai 'grandi comandanti'. Il comandante del distretto e il comandante della brigata stanno nascondendo quello che è avvenuto per paura di doverne rispondere. L'unica cosa che interessa loro è mettersi in mostra. Ci chiamano carne da cannone". Le vittime fanno parte della 155esima brigata e della 40esima, insieme nell'offensiva.

I firmatari della lettera, che accusano i loro comandanti di essere sotto la protezione del capo di stato maggiore Valery Gerasimov, hanno chiesto al governatore di Primorye, Oleg Kozhemyako, di operare con il Cremlino per l'invio di un team di inquirenti indipendenti, quindi non del ministero della difesa, per indagare sulla fattibilità della campagna di Pavlivka. Kozhemyako ha risposto ordinando, oggi, una inchiesta per possibile disinformazione da parte dei servizi di intelligence ucraini.

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