Il Financial Times ricostruisce i contatti sulla crisi e rende noto il contenuto del lungo incontro fra il presidente russo e la cancelliera tedesca a margine del G20 di Brisbane lo scorso novembre che segnò una svolta nelle relazioni fra Berlino e Mosca.
Vladimir Putin arrivò a proporre ad Angela Merkel una soluzione 'cecena' della crisi nell'est dell'Ucraina. La ricetta di cui il presidente russo parlò alla cancelliera tedesca nel loro lungo colloquio a Brisbane, a margine del G20, nella tarda serata del 15 novembre scorso, è quella che aveva usato lui per porre fine al conflitto nella repubblica del Caucaso, corrompere i separatisti con soldi e autonomia.
Il contenuto del colloquio a due -Merkel non volle con se consiglieri nella speranza che Putin avrebbe finalmente spiegato quali erano i suoi reali obiettivi- che segnò una svolta nell'atteggiamento della leader tedesca nei confronti del suo interlocutore russo, è svelato in una lunga ricostruzione pubblicata oggi dal Financial Times dei contatti diplomatici sulla crisi in Ucraina. Merkel, si spiega, negli anni ha imparato a considerare come segno di debolezza le provocazioni di Putin, fra cui quella di far lasciare libero il suo labrador Koni nella stanza della sua residenza di Sochi in cui, nel 2007, era in corso un incontro con la cancelliera, che dei cani ha notoriamente paura.
In ogni caso, fu a Brisbane che Merkel capì che neanche Putin aveva ben chiara la sua strategia per il Donbass, che la crisi non sarebbe finita in tempi brevi e che le ambizioni del presidente russo andavano oltre l'Ucraina.
