L'annuncio della vicepremier ucraina Iryna Vereschuk
Nessun corridoio umanitario oggi in Ucraina mentre a Mariupol, nell'acciaieria Azovstal, dove sono asserragliati i militari ucraini che difendono Mariupol, ci sono circa mille civili, tra cui donne, bambini e anziani. Lo comunica la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, che su Telegram si rivolge direttamente ai media internazionali, per chiarire gli ostacoli all'evacuazione dalla città sotto assedio e smentire la versione dei portavoce di Mosca "che non si vergognano di mentire e dire che il corridoio umanitario è stato fornito, ma i nostri civili non vogliono usarlo".
"I russi - spiega Vereschuk - hanno fornito un corridoio per la resa dei militari, ma noi non ne abbiamo bisogno, perché i nostri militari non vogliono arrendersi" e "si rifiutano di aprire un corridoio per i civili, fingendo cinicamente di non capire la differenza tra un corridoio per la resa dei militari e un corridoio umanitario per evacuare i civili, ma capiscono tutto, stanno solo cercando di esercitare ulteriore pressione sui nostri militari".
"È importante - sottolinea quindi la vicepremier - che i media internazionali comprendano chiaramente la verità: i russi hanno paura di prendere d'assalto l'Azovstal, ma allo stesso tempo stanno bloccando consapevolmente e cinicamente il rilascio di civili dall'Azovstal, cercando così di esercitare ulteriore pressione sui nostri militari". Quindi, l'appello "ai leader mondiali e alla comunità internazionale di fare immediatamente ogni sforzo per aprire un corridoio umanitario da Azovstal per donne, bambini e anziani".