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Tunisia nega ingresso a delegazione del Parlamento Ue

La missione, prevista da oggi al 16 settembre, faceva seguito a quella dell'aprile 2022, lo stop in una lettera del ministero degli Esteri tunisino. L'Eurodeputato francese all'Adnkronos: "Tristezza e stupore". Responsabile esteri Spd: "Ue revochi immediatamente memorandum d'intesa"

Bandiere dell'Unione Europea davanti alla Commissione Ue - Afp
Bandiere dell'Unione Europea davanti alla Commissione Ue - Afp
14 settembre 2023 | 08.27
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Il governo tunisino ha negato l'autorizzazione ad entrare in Tunisia ad una delegazione della commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo. Lo si apprende da fonti parlamentari. In una lettera alla Delegazione dell'Ue a Tunisi che porta la data di ieri, il Ministero degli Esteri tunisino informa che "la delegazione della commissione Afet "non sarà autorizzata ad entrare nel territorio nazionale".

La missione, nota, è stata confermata, malgrado il governo del Paese nordafricano avesse già espresso "più riserve al riguardo". La missione era prevista da oggi al 16 settembre e faceva seguito a quella dell'aprile 2022. La commissione Afet intendeva "promuovere e sostenere un dialogo nazionale inclusivo" in Tunisia e "guardare nel memorandum d'intesa recentemente firmato tra Ue e Tunisia".

L'EURODEPUTATO FRANCESE: "TRISTEZZA E STUPORE"

"Accolgo con tristezza e stupore la decisione del governo tunisino. È la prima volta che un Paese blocca l'arrivo di una delegazione ufficiale del Parlamento Europeo". Lo dice all'Adnkronos l'eurodeputato francese Emmanuel Maurel (Gauche Républicaine et Socialiste, gruppo della Sinistra), primo vicepresidente della delegazione per i Paesi del Maghreb e responsabile del monitoraggio della democrazia in Tunisia per conto del Parlamento Europeo.

Maurel è uno dei parlamentari della commissione Afet che avrebbero dovuto recarsi oggi in missione nel Paese nordafricano, ma Tunisi ha negato l'ingresso ai deputati (due tedeschi e tre francesi). "Volevamo avere un dibattito - spiega - con funzionari governativi, parlamentari, oppositori, sindacalisti e società civile, ma non sarà possibile".

"Mi aspetto dai leader europei - aggiunge - una risposta ferma e un sostegno sincero alla nostra istituzione. Chiederò ai miei colleghi, come minimo, un dibattito durante la prossima sessione plenaria. L'Unione Europea è il principale sostegno della Tunisia, nella crisi economica e sociale che sta attraversando. I rappresentanti dei cittadini europei devono essere in grado di rendersi conto sul posto della situazione", conclude.

RESPONSABILE ESTERI SPD: "UE REVOCHI MEMORANDUM D'INTESA CON TUNISIA"

Il responsabile Esteri dell'Spd nel Parlamento Europeo, Dietmar Koester, chiede alla Commissione Europea "di revocare immediatamente il memorandum d'intesa con la Tunisia. In nessuna circostanza può essere un modello per altri accordi con altri Stati africani, come Ursula von der Leyen ha annunciato ieri nel suo discorso sullo stato dell'Unione". Lo dichiara all'Adnkronos lo stesso Koester, uno degli eurodeputati che da oggi avrebbe dovuto essere in missione in Tunisia.

"Condanno - continua Koester - la decisione del governo tunisino di negare alla delegazione del Parlamento Europeo l'ingresso in Tunisia. E' uno scandalo senza precedenti e dimostra che il presidente autocratico e il governo non vogliono discutere né affrontare le critiche. Il mese scorso, la presidente della Commissione Europea ha reso disponibili 105 mln di euro per il Paese, nell'ambito del cosiddetto memorandum d'intesa".

"E' un accordo poco chiaro contro rifugiati e migranti - aggiunge l'eurodeputato del gruppo S&D - ed è un altro strumento della politica autoritaria di isolamento dell'Ue, che viola la legge e che non funzionerà. Il memorandum serve solo a peggiorare la situazione per coloro che cercano protezione: moriranno più persone. Abbiamo il dovere, come rappresentanti eletti, di controllare cosa succede ai soldi dei contribuenti europei in Tunisia", conclude.

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