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Trump, la grazia e gli esclusi

Il presidente ha concesso la grazia a 73 persone e ha commutato 70 sentenze. Tra i beneficiari della grazia c'è anche Bannon

(Afp)
(Afp)
20 gennaio 2021 | 10.53
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Al suo ultimo giorno da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha concesso la grazia a 73 persone e ha commutato 70 sentenze. Lo ha reso noto la Casa Bianca. Tra i beneficiari della grazia c'è anche Bannon. Il presidente "ha concesso la grazia totale a Stephen Bannon".

Bannon, si legge, è stato "perseguito con accuse relative a frodi derivanti dal suo coinvolgimento in un progetto politico". Ex stratega di Trump, è stato "un leader importante nel movimento conservatore ed è noto per il suo acume politico", aggiunge la nota.

Tra le persone che beneficiano della grazia c'è l'italiano Tommaso Buti. "Il presidente Trump ha concesso la grazia totale a Tommaso Buti. Buti è un cittadino italiano e un imprenditore rispettato", è scritto nella nota diffusa dalla Casa Bianca, in cui si sottolinea che "non è stato condannato negli Stati Uniti".

E' arrivata la grazia anche per il rapper Lil Wayne. Trump ha concesso la "grazia totale a Dwayne Michael Carter Jr., 'Lil Wayne'", che a dicembre si era dichiarato colpevole, ma che non è stato ancora condannato, per aver trasportato a bordo del suo jet privato dalla California alla Florida una pistola calibro 45 placcata in oro nonostante per precedenti condanne gli fosse stato vietato il porto d'armi.

Commutazione della pena, invece, per il rapper Kodak Black. "Bill Kapri, meglio noto come Kodak Black", è stato "condannato a 46 mesi di carcere per dichiarazioni false" ed è in carcere.

Tra i graziati c'è poi un ex ingegnere di Google, Anthony Levandowski. Ad agosto Levandowski è stato condannato a 18 mesi di carcere perché riconosciuto colpevole di aver rubato dati commerciali di Google mentre lavorava per la Waymo. E lo avrebbe fatto prima di lasciare Google per fondare Otto, un'azienda di autocarri a guida autonoma acquisita da Uber.

Fra le persone graziate da Trump c'è anche Elliott Broidy, uno dei principali donatori del partito repubblicano, che beneficia della "grazia totale". A ottobre il 64enne Broidy si era dichiarato colpevole per aver esercitato pressioni sull'Amministrazione Trump agendo anche per conto di interessi cinesi. Investitore, basato a Los Angeles, ha contribuito a raccogliere milioni di dollari per la campagna di Trump nel 2016 prima di diventare vice presidente per le finanze del Republican National Committee, che 'guida' il partito repubblicano. Un incarico che lasciò nel 2018.

"Perdono totale" anche per Paul Erickson, condannato a sette anni di carcere per frode telematica e riciclaggio di denaro e in passato legato sentimentalmente alla russa Maria Butina, che si dichiarò colpevole di cospirazione contro gli Usa e del tentativo di infiltrare gruppi conservatori.

Trump ha perdonato inoltre due ex rappresentanti del partito repubblicano al Congresso, Rick Renzi dell'Arizona e Randall 'Duke' Cunningham della California. Entrambi, condannati per corruzione, hanno finito di scontare la pena.

Tra le persone che beneficiano delle ultime decisioni di Trump da presidente degli Stati Uniti c'è anche l'ex sindaco di Detroit, Kwame Kilpatrick, condannato a 28 anni di carcere con accuse di corruzione e ora inserito fra coloro che ottengono la commutazione della pena. E c'è anche il noto oculista di Palm Beach, Salomon Melgen, "condannato per frodi sanitarie e dichiarazioni false".

Mentre né Julian Assange né Edward Snowden sono tra i nomi delle oltre 140 persone che beneficiano dei provvedimenti di grazia o commutazione della pena decisi da Trump che non ha perdonato sé stesso, a dispetto di alcune indiscrezioni di stampa, e neanche il suo avvocato Rudolph Giuliani. Voci su un possibile provvedimento di clemenza per Assange si erano rincorse nelle ultime settimane. Su Snowden, nei mesi scorsi Trump stesso disse che avrebbe esaminato il caso con "grande attenzione".

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