L'ex 'mastino' di Trump ha il via libera per il suo progetto di pubblicare un libro sul presidente Usa
Donald Trump dovrà fare i conti con un altro libro che lo ritrae in luce negativa, e questa volta potrà essere ancora più insidioso perché a scriverlo è Michael Cohen, il suo ex avvocato che è stato per anni il custode di molti suoi segreti prima di finire in prigione. Il dipartimento di Giustizia ha dovuto fare infatti marcia indietro sull'ordine a mantenere il silenzio, evitando quindi di rilasciare interviste o scrivere libri, a cui voleva vincolare gli arresti domiciliari concessi a Cohen a causa dell'emergenza Covid.
La mossa dei procuratori federali arriva dopo che gli avvocati di Cohen - condannato per evasione fiscale e violazione della legge elettorale per la vicenda della porno star, Stormy Daniel, pagata per non rivelare la sua relazione con Trump - li hanno accusati di aver arrestato di nuovo fatto il loro cliente il 9 luglio scorso per impedirgli di esercitare la sua libertà di espressione, con l'obiettivo di evitare rivelazioni scomode per il presidente.
Ora nella proposta di un nuovo accordo per gli arresti domiciliari inviata al giudice distrettuale Alvin Hellerstein, si precisa che non vi è "nessuna misura specifica riguardanti i rapporti con i media" che Cohen dovrà rispettare. I procuratori sono stati costretti alla marcia indietro dall'intervento del giudice che, accogliendo il ricorso, aveva disposto il rilascio di Cohen, affermando di non aver mai visto un 'gag order', cioè un'imposizione al silenzio, come quello che era stato proposto nel suo caso.
Ora quindi il 53enne legale newyorkese - descritto come il 'mastino' di Trump prima della sua elezione, con il compito di risolvere con tutti i mezzi eventuali problemi - potrà andare avanti con il suo progetto di pubblicare un libro verità sul suo ex cliente. Secondo quanto rivelato dai suoi legali nel ricorso alla corte, nel libro viene rivelato come Trump abbia fatto commenti razzisti e antisemiti durante i suoi incontri privati.