"Non mi pento delle mie azioni". Lo ha dichiarato alla polizia l'uzbeko che ha confessato l'attacco al club Reina di Istanbul la notte di Capodanno, Abdulkadir Masharipov, citato dal sito del quotidiano turco Hurriyet. "Agirei di nuovo così", ha spiegato l'uzbeko durante la sua deposizione, confermando di avere ricevuto da Raqqa, la 'capitale' siriana del sedicente Stato islamico (Is), l'ordine di eseguire l'attacco, nel quale 39 persone sono morte e oltre 60 sono rimaste ferite.
Masharipov si è quindi detto pronto a collaborare maggiormente con la polizia turca se lo aiuteranno a ritrovare suo figlio che, secondo la sua versione, sarebbe stato preso da tre militanti dell'Is. "Quando mi trovavo a Silivri (quartiere di Istanbul, ndr), alcuni sono venuti da me dicendomi: 'Stai per essere ricercato in tutto il mondo. Il bambino sarà una zavorra, lo prendiamo noi. Te lo daremo di nuovo quando lascerai Istanbul' ", ha detto l'uomo durante una sua deposizione.
Al momento, stando a Hurriyet, sono in corso operazioni per ritrovare il figlio di Masharipov e i tre presunti militanti dell'Is. Si ritiene che possano trovarsi nel quartiere di Pendik, sempre a Istanbul, ma finora le ricerche non hanno portato a risultati concreti.